«Ha adempiuto il compito affidatole dal Consiglio federale nel marzo dello scorso anno. Ma errori erano inevitabili»
BERNA - Un rapporto della Revisione interna del Dipartimento della Difesa (DDPS) ha messo in evidenza «gravi carenze» nella farmacia dell'esercito. Tanto che a fine dicembre la SonntagsZeitung scriveva: «L'organizzazione non è adeguata per un approvvigionamento su larga scala». Oggi è l'Aggruppamento Difesa a dire la sua: «Il fatto che nell’ambito degli acquisti di materiale medico siano anche accaduti errori era inevitabile viste le quantità da acquistare, la situazione sul mercato mondiale nonché la novità e la complessità del compito».
E se è tempo di (parziali) bilanci, complessivamente - viene detto - «la farmacia dell’esercito ha adempiuto il compito affidatole dal Consiglio federale il 20 marzo 2020». In quella data - con lo scoppio della pandemia di coronavirus - all’unica organizzazione della Confederazione a possedere l’autorizzazione per il commercio all’ingrosso e le necessarie certificazioni per l’acquisto di materiale medico è stato chiesto di garantire in via sussidiaria l’acquisto, lo stoccaggio e la distribuzione di materiale medico secondo le prescrizioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per l’intera sanità pubblica svizzera.
Come sono andate le cose? «In nessun momento vi sono state lacune di approvvigionamento che si sarebbero ripercosse sulla sanità pubblica - scrivono da Berna -. In un mercato mondiale che allora disponeva di un’offerta assai limitata, la Farmacia dell’esercito è riuscita ad acquistare in quantità e qualità sufficienti materiale quale mascherine, disinfettanti o respiratori».
E gli errori? «Era inevitabile. All’inizio della pandemia le risorse, i mezzi informatici e il know-how della farmacia dell’esercito non erano orientati a un compito simile». Ma, assicura l'Aggruppamento Difesa, «ora tali errori vengono esaminati in modo sistematico traendone i relativi insegnamenti».
Da alcune settimane la farmacia dell’esercito è inoltre responsabile della logistica dei vaccini a livello federale (presa in consegna, immagazzinamento e distribuzione). «Da un giorno all’altro il volume d’acquisto avuto finora, pari a 16 milioni di franchi, si è moltiplicato di 150 volte. Si è dovuto procedere all’acquisto di materiale nuovo, mai richiesto prima d’ora, ed è stato necessario definire nuove vie logistiche, prescrizioni di trattamento e di stoccaggio». Sono ora in corso i lavori volti a chiarire il futuro ruolo dell'organizzazione.