Peter Hans Kneubühl è il pensionato che nel 2010 si oppose allo sfratto trincerandosi in casa e sparando all'impazzata.
Il suo ricorso è stato respinto dalla Camera d'appello del Tribunale cantonale, che ha confermato la sentenza di prima istanza.
BERNA - Il pensionato di Bienne, che nel 2010 si è opposto allo sfratto con le armi, rimarrà in internamento. Lo ha deciso il Tribunale cantonale bernese, confermando la sentenza di prima istanza.
La Camera d'appello ha respinto il ricorso di Peter Hans Kneubühl, ha annunciato il presidente della Corte. Kneubühl, soprannominato "il forsennato di Bienne", nel 2010 aveva tenuto la città con il fiato sospeso per giorni. La sua casa doveva essere messa all'asta pubblicamente, a seguito di una lunga disputa ereditaria con la sorella. Il giorno del previsto sfratto, l'8 settembre, Kneubühl si era trincerato in casa. I tentativi di contatto da parte delle autorità e della polizia sono caduti nel vuoto.
Nei giorni successivi, il pensionato aveva sparato diversi colpi d'arma da fuoco dall'abitazione e aveva ferito gravemente un poliziotto alla testa. Era poi riuscito a fuggire e, malgrado un imponente dispositivo, le forze dell'ordine non sono riuscite a rintracciarlo fino al 17 settembre.
Nel 2013 il Tribunale regionale di Bienne ha stabilito che l'uomo non era responsabile dei suoi atti e ha disposto un trattamento terapeutico stazionario in un istituto chiuso. Secondo una perizia psichiatrica, Kneubühl soffriva di gravi turbe deliranti al momento dei fatti e non poteva dunque rendersi conto del carattere illecito del suo agire. Durante il processo, l'uomo ha sostenuto di essere un prigioniero politico, vittima di uno Stato poliziesco che lo perseguitava da anni. Kneubühl ha sempre rifiutato la terapia e in carcere ha intrapreso uno sciopero della fame in segno di protesta.