Una lettera aperta chiede a tredici Cantoni e 18 Città di permettere concerti e spettacoli già dal primo aprile.
L'Unione dei teatri svizzeri e l'Associazione svizzera delle orchestre: «Il rischio di contagio nelle manifestazioni culturali è basso».
BERNA - Il rischio di contagio nelle manifestazioni culturali è decisamente debole: si riprenda quindi a offrire al pubblico concerti e rappresentazioni teatrali già dal prossimo primo aprile. L'esortazione viene dall'Unione dei teatri svizzeri e dall'Associazione svizzera delle orchestre professionali, che hanno inviato oggi una lettera aperta in tal senso a tredici Cantoni e 18 città.
Anche Ticino e Grigioni, come pure le città di Lugano e Coira fanno parte dei destinatari dello scritto. Esso fa riferimento a quanto comunicato mercoledì dal Consiglio federale: il governo ha dichiarato che sta considerando la ripresa delle manifestazioni culturali e sportive a partire dal primo aprile. Una decisione verrà presa il 24 febbraio, dopo aver consultato i Cantoni.
Nella loro missiva, le due organizzazioni ricordano che "sale da concerto, opere e i teatri sono chiusi da mesi", anche se i loro gestori hanno sviluppato piani di protezione dettagliati e li hanno accuratamente testati durante le poche settimane di accesso pubblico limitato.
"Numerosi studi scientifici rilevano che il rischio di infezione e quindi di diffusione del coronavirus in eventi culturali con spettatori seduti è estremamente basso", continua la lettera, facendo riferimento a uno studio sull'aerosol condotto dall'Istituto Fraunhofer Heinrich-Hertz come pure al rapporto finale dell'apertura sperimentale dell'Opera di Stato Bavarese.
Entrambe le organizzazioni insistono pure sull'importanza del fatto che il numero di visitatori per locale non sia definito in modo rigido, ma in base alle dimensioni degli spazi in questione. "Grazie alla disposizione sfasata dei posti raccomandata nel nostro piano di protezione del 9 novembre 2020, le distanze possono essere mantenute", concludono le due associazioni.