La donna era deceduta da alcune ore quando è stata trovata, questa mattina
TEHERAN - È giallo in Iran sulla morte di una diplomatica svizzera, trovata senza vita in un'area verde nei pressi del palazzo in cui abitava a Teheran. Secondo una prima ricostruzione, la 52enne sarebbe precipitata dal 18esimo piano di un edificio nel quartiere di Kamranieh, nella zona nord della capitale.
Una tragedia su cui le unità specializzate della polizia iraniana hanno aperto un'inchiesta, escludendo al momento l'ipotesi di un suicidio. Quando è stato rinvenuto il cadavere, ha riferito il portavoce del Dipartimento per le emergenze di Teheran, Mojtaba Khaledi, la donna era già «morta da un po' di tempo».
La funzionaria lavorava presso l'ambasciata elvetica, spesso al centro dell'attenzione perché incaricata di curare gli interessi degli Stati Uniti nel Paese dalla rottura delle relazioni diplomatiche con la Repubblica islamica nel 1980. «Stamani, la cameriera della diplomatica è andata a casa sua. Non avendola trovata, ha chiamato la polizia. Successivamente, un addetto alla manutenzione in un giardino vicino all'edificio ha trovato il corpo, che è stato riconosciuto dal portiere del palazzo», ha riferito Khaledi.
Le indagini non escludono l'incidente né l'omicidio. Il corpo presentava fratture alla testa e a un braccio. Sarà l'autopsia a stabilire se siano effettivamente compatibili con la caduta da un balcone o una finestra, e se siano riscontrabili segni di violenza o colluttazioni. Il corpo è già stato messo a disposizione del medico legale.
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato la notizia, senza fornire ulteriori informazioni per tutelare la privacy dei familiari della vittima. «Il DFAE e il suo capo, il consigliere federale Ignazio Cassis, sono sconvolti dalla tragica morte e porgono le loro più sentite condoglianze alla famiglia», ha scritto il portavoce del DFAE in una nota. «Il Dipartimento è in contatto con la famiglia della dipendente. E l'ambasciata svizzera è in contatto con le autorità locali», prosegue il comunicato.
Il ministero degli Esteri di Teheran ha inviato le sue condoglianze e promesso una rapida conclusione delle indagini. Il drammatico episodio giunge in un momento molto delicato per l'Iran, impegnato a Vienna con i partner dell'accordo nucleare nei negoziati sul ritorno degli Usa e la rimozione delle sanzioni. Trattative che secondo la Russia continuano a far segnare «progressi».
Ma la fase è tesa anche sul piano interno, dove a un mese e mezzo dalle presidenziali è scontro tra i fondamentalisti e i moderati dell'uscente Hassan Rohani sull'audio rubato in cui il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif criticava il generale dei Pasdaran Qassem Soleimani, ucciso dagli Usa nel 2020. Un clima di accuse e sospetti che rischia di avvelenarsi ancora.