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SVIZZERAOgni cinque minuti ti viene ricordato che puoi bere alcol

11.05.21 - 11:53
Allarmante studio sul rapporto tra giovani e alcol. Troppi stimoli invitano a bere.
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Fonte ATS
Ogni cinque minuti ti viene ricordato che puoi bere alcol
Allarmante studio sul rapporto tra giovani e alcol. Troppi stimoli invitano a bere.
Il test: in sei ore contati in media 73 occasioni che inducono a fare uso di bevande alcoliche

LOSANNA - Nelle città svizzere gli adolescenti tra i 16 ed i 19 anni sono esposti ogni cinque minuti a stimoli legati al consumo di alcol. La rileva uno studio di Dipendenze Svizzera, che parla in questo contesto di "spaventosa normalità".

I risultati dell'indagine, finanziata dall'Amministrazione federale delle dogane, sono chiari: "I giovani sono un obiettivo principale del marketing per l'alcol perché sono i clienti di domani", scrive oggi Dipendenze Svizzera in una nota.

Si è trattato principalmente di uno studio qualitativo e non quantitativo, spiega a Keystone-ATS una portavoce del centro di competenza nel campo delle dipendenze. Sono stati ascoltati e seguiti solo dieci giovani nelle cinque più grandi città della Svizzera: Basilea, Berna, Ginevra, Losanna e Zurigo.

L'indagine è stata effettuata nell'autunno del 2020, in un periodo segnato dall'inasprimento delle misure adottate per frenare la pandemia e dalla chiusura dei luoghi di intrattenimento. Dipendenze Svizzera suppone che anche l'attività pubblicitaria sia stata ridotta durante questo periodo.

La metà degli incentivi sono intenzionali

I percorsi, compresi i tragitti effettuati per seguire attività sportive, andare al cinema o al ristorante, sono stati fatti in un lasso di tempo di circa sei ore. Per ogni tragitto sono stati contati in media 73 stimoli in favore dell'alcol, ossia uno ogni cinque minuti.

La metà degli stimoli erano pubblicità di alcolici o offerte promozionali di bevande alcoliche, cioè incentivi intenzionali. L'altra metà consisteva in stimoli apparentemente accidentali: bottiglie e lattine vuote nello spazio pubblico, scene in cui l'alcol aveva un ruolo (eventi con persone che bevevano), offerte sul menu di un ristorante, ecc.

Sono stati contati anche i messaggi di prevenzione percepiti dai giovani. Dipendenze Svizzera ha scoperto che questi erano "quasi inesistenti" sui tragitti percorsi dai giovani.

Il potere delle reti sociali

Parte del marketing in favore dell'alcol si è ormai spostato su internet. Nel 2019, l'85% dei giovani dai 12 ai 19 anni ha passato un'ora o più al giorno sul web. La maggior parte sono anche presenti sulle reti sociali, un fenomeno che senza dubbio è aumentato ancora di più durante la pandemia, osserva la fondazione non-profit.

Sorprattutto su Snapchat, Instagram e TikTok, i giovani ricevono molte foto e messaggi da amici e conoscenti che hanno l'alcol come argomento. "La pubblicità di alcolici da parte degli influencer è impressionante", sottolinea la portavoce.

Per Dipendenze Svizzera, questa "spaventosa normalità" dell'alcol nella vita quotidiana degli adolescenti è problematica alla luce dei circa 400 giovani ricoverati ogni anno in Svizzera per intossicazione da alcolici.

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COMMENTI
 

Tato50 3 anni fa su tio
Sarà per questo che a 15 anni sono in giro sino alle 06.00. Se vanno a letto ogni 5 minuti devono alzarsi per bere quindi..........

Ro 3 anni fa su tio
Anche ai miei tempi nei weekend si andava alle feste campestri e si beveva ma c’era la birra. Sempre alcool si tratta ma “ meglio “ che questi “ spritz “ con un’aggiunta di droghe sintetiche (metanfetamine et cetera) che sicuramente portano effetti gravi irreversibili al cervello nel tempo. Se poi ci aggiungiamo le droghe dello stupro, un qualcosa di ODIOSO, beh ! C’è poco da stare allegri. Eppure si parla solo e sempre di marijuana è quando là si trova sembra di aver fatto chissà quale sequestro. Invece di queste droghe sintetiche sembrano non esistere. Comunque la pubblicità dell’alcool è sempre esistita e non credo che vietarla sia la soluzione. Il fatto è che i giovani sembrano persi e quando li vedo con la testa nascosta dai cappucci mi danno una grande tristezza. Ai mie tempi c’erano degli ideali oggi si è di fronte a giovani arrabbiati con una cornice di violenza. Non so ma questa società è molto lontana dai giovani, da questi futuri adulti e .... mi fermo qua.

F/A-19 3 anni fa su tio
Risposta a Ro
Hai fatto una bella foto della nostra gioventù ma anche della loro realtà che non da molte prospettive, dici bene che ai nostri tempi il futuro era più roseo. Malgrado ciò ci sono ancora giovani grintosi e con una gran voglia di fare, questi riusciranno comunque a realizzarsi. Dispiace comunque per chi rimane indietro, il mondo è sempre più competitivo quasi per tutti, i nati con la camicia ci saranno sempre ma felice di non farne parte.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a Ro
Uno della tua generazione ha proposto a uno della mia il minimo salariale ticinese per lavorare in una filiale della stessa ditta a Zurigo. Con queste premesse non ti verrebbe voglia di abusare di stupefacenti con gli amichetti? Non so con che giovani hai contatto, però ti assicuro che i tossichelli di quartiere sono in netta minoranza rispetto alle persone in ordine. In fondo non mi risulta che negli anni 80-90 fossero tutti casa, chiesa e duro lavoro. Innegabile che la società sia variata di molto ma ciò non vuol dire che siamo tutti degli sbandati lazzaroni.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Premetto che l'alcol non è la cosa più salutare esistente, malgrado ciò faccio un discorso che si slaccia da questo fatto.¶ Il problema in sé non è l'alcool, difatti vuoi dirmi che si commette un crimine a bersi qualche birra ogni tanto. Ricordiamo che il contesto è molto importante, non si può lanciare croci addosso a ogni cosa che non è gazzosa e fiorellini sperando che il male le abbandoni. Innanzitutto è importante il quando, prima di lavoro o a una festa, direi che c'è un'ampia differenza. In secondo luogo è cosa bevi, Birra o Tequila? Io sono il primo a sbevazzare come una spugna quando va alle feste, però in settimana non vedo una goccia d'alcool nemmeno in cartolina. In molti mi considerano un alcolizzato, io non mi ritengo tale. Ha veramente senso fare ricerche del genere?¶ In conclusione vorrei dire che questo metodo d'approccio è completamente sbagliato, non bisognerebbe annoiare perché a 16 anni un ragazzo viene a contatto con l'alcool ma bisogna anticipare i tempi. Magari cominciare a trattare l'argomento decentemente già alle medie, ma non elencando i danni al fegato (io sapevo benissimo i danni del tabacco ai polmoni eppure ho fumato).

pillola rossa 3 anni fa su tio
Prima ti ricordano le mascherine, il distanziamento eccetera, poi ti offrono il vino, il vaccino, il green pass

Booble63 3 anni fa su tio
Il problema non è l’alcol ma l’approccio che i giovani hanno con questa sostanza. Penso che quasi tuti cinquantenni si siano presi una bella sbronza da ragazzi ma per questo non sono diventati degli alcolisti. Teniamo in conto che ai tempi l’accesso all’alcol era più facile e la pubblicità era imperante. Non bisogna demonizzare il sintomo ma la causa, fatta di educazione inesistente e di tanta, tanta noia.. giustificata o no.
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