La riapertura delle frontiere tra Svizzera e Germania ha fatto segnare un vero e proprio boom del turismo degli acquisti
I dati delle transazioni con carte di debito elvetiche in Germania dello scorso sabato indicano che i volumi del commercio al dettaglio nell'area di confine sono subito tornati quelli di prima della pandemia.
BASILEA - Appena riaperta la frontiera gli svizzeri sono tornati in massa a effettuare acquisti in Germania, raggiungendo subito i volumi di compere anteriori alle misure di restrizione. Lo sottolinea oggi la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), che basa la sue analisi sui dati delle transazioni con carte di debito di svizzeri in Germania nella giornata di sabato.
L'assalto ai negozi tedeschi - non sono mancate le segnalazioni di supermercati vuoti nella Germania meridionale - non era per nulla scontato. Innanzitutto solo giovedì (e a sorpresa) la regione del Baden-Württemberg (quella immediatamente a nord del Reno) ha di nuovo aperto al turismo degli acquisti, permettendo agli stranieri di rimanere fino a un massimo di 24 ore senza quarantena e senza test Covid. Secondariamente le restrizioni anti-coronavirus in Germania rimangono tuttora più severe che nella Confederazione: l'accesso ai supermercati e agli altri negozi di prima necessità è infatti possibile, ma per visitare una boutique e comprare un vestito occorre fissare un appuntamento.
Sebbene non sia ancora possibile praticare lo shopping illimitato gli svizzeri non circoscrivono comunque le loro compere agli alimentari. Molto gettonate sono per esempio le farmacie e assai visitati risultano essere anche i punti vendita di articoli di drogheria.
Resta ora da determinare come queste tendenze si ripercuoteranno sul commercio al dettaglio elvetico, che negli scorsi mesi ha fortemente approfittato della chiusura delle frontiere. A beneficiare della situazione è stata soprattutto la grande distribuzione in campo alimentare, mentre in altri comparti i negozianti elvetici hanno a loro volta dovuto far fronte alle chiusure imposte dalla pandemia, cosa che ha portato i consumatori a rivolgersi ancora maggiormente ai canali del commercio online.
Swiss Retail Federation - l'organizzazione del commercio al dettaglio - si era detta di recente fiduciosa riguardo al fatto che il turismo degli acquisti, sulla scia delle esperienze fatte durante la pandemia, fosse nel frattempo diventato meno attraente: gli svizzeri sono tornati ad apprezzare di nuovo le compere nella propria regione, veniva argomentato.
Invece - commenta la NZZ - i dati in tempo reale sui consumi (quelli appunto delle carte di debito) forniscono un'immagine molto diversa: non appena le frontiere tornano transitabili gli svizzeri sembrano orientati a comportarsi esattamente secondo i vecchi e conosciuti schemi.