In realtà, per i giovani, non c'è abbastanza tempo per ottenere il certificato Covid entro sabato
Molti locali dovranno quindi far slittare ancora l'apertura, nonostante «l'illusione kafkiana» fornita dal Consiglio federale
ZURIGO - La decisione del Consiglio federale di permettere a club e discoteche, chiusi da quasi un anno, di riaprire già da sabato è stata una sorpresa, anche per i proprietari dei locali.
Ora, i gerenti stanno lavorando senza sosta per preparare tutto il necessario, tra cui il personale, i DJ e le bevande. Alcuni club, come l'Hive di Zurigo, hanno già annunciato che saranno pronti ad accogliere i clienti già da sabato.
Tuttavia, per gli svizzeri che hanno voglia di tornare a ballare e far festa, c'è un problema, e riguarda i requisiti per entrare nei locali. Infatti, è obbligatorio presentare all'ingresso il certificato Covid (che si può ottenere, nel caso non si sia ancora stati vaccinati o guariti da poco, solo tramite un tampone).
Problema? Il tempo
Ciò che preoccupa i locali è che è praticamente impossibile riuscire ad ottenere un appuntamento per un tampone prima del fine settimana. Nei grandi centri di test, solo pochi appuntamenti sono ancora disponibili prima di domenica, e la maggior parte delle farmacie offrirà di nuovo appuntamenti solo dalla prossima settimana. La situazione è simile in diversi Cantoni: da Zurigo, a San Gallo, a Lucerna.
Anatol Gschwind della discoteca Hive ha ammesso giovedì pomeriggio che al momento regna il caos: «Manca la possibilità di fare appuntamento per i test, e per chi riesce non si sa nemmeno se i funzionari facciano in tempo a trasferire i risultati negativi nel certificato».
Visto che i giovani - per cui la campagna vaccinale ha aperto da poco - hanno per gran parte ricevuto solo una dose e sono troppi pochi ad essere completamente vaccinati, per il club non ha senso aprire se non si possono far entrare persone in altro modo. «Speriamo di avere una soluzione entro sabato», altrimenti, «l'apertura dovrà essere posticipata (almeno) di una settimana», ha concluso Gwschind.
Un'apertura illusoria
Per chi non vedeva l'ora di riaccogliere i clienti, così, scatta ora la frustrazione. «La situazione attuale ricorda un po' il castello di Kafka: lo si vede, ma non si può entrare», ha commentato Alexander Bücheli, direttore generale della Commissione dei bar e dei club (BCK) di Zurigo. Non solo i club, ma anche i centri di test e le farmacie sono stati «presi alla sprovvista» dalla decisione del Consiglio federale.
Il BCK sta ora cercando di ottenere un'eccezione per il primo fine settimana, in modo che sia sufficiente una prova scritta e personale di un risultato negativo del test invece del certificato Covid. Vari club sono anche in trattative con le farmacie per vedere se sia possibile offrire orari di apertura speciali per il fine settimana.
«Nonostante le aperture comunicate mercoledì, questo fine settimana non sarà ancora il momento di festeggiare. Il tempo concesso per adempiere ai requisiti è semplicemente troppo breve» ha detto Bücheli.
Tamponi direttamente nei locali
Vista la situazione, alcuni club come il Viertel di Basilea stanno valutando la possibilità di gestire un centro di test integrato nel locale. Tuttavia, è un progetto dispendioso e complicato, in quanto deve esserci una persona o un'istituzione medica responsabile - con una licenza del Dipartimento cantonale della Sanità - e di sufficiente personale formato per effettuare i test.
Tamponi nei club? Secondo Bücheli, è la strada sbagliata da percorrere: «Ha più senso espandere le strutture esistenti. È anche importante tenere presente che la campagna di vaccinazione continua e nessuno sa per quanto tempo avremo bisogno di un gran numero di test». Secondo Bücheli, poi, è compito delle autorità «fornire l'infrastruttura dei test in modo che chiunque lo desideri possa ottenere un certificato in modo veloce e gratuito».
Posta all'Ufficio Federale di Sanità Pubblica (UFSP), la domanda se altri test saranno resi disponibili fino a quando tutti saranno stati in grado di farsi vaccinare rimane, per ora, senza risposta.