Secondo uno studio del CHUV, condotto dopo la prima ondata, solo una donna su tre intende vaccinarsi.
Una proporzione che è decisamente più bassa rispetto ad altri Paesi. «È necessario sfatare i falsi miti», raccomanda il professor David Baud.
LOSANNA - Secondo uno studio del CHUV, meno del 30% delle donne incinte svizzere desiderano vaccinarsi contro il Covid-19. Una buona protezione immunitaria è però essenziale durante la gravidanza perché permette di proteggere la madre e il suo bambino.
Il sondaggio, condotto alla fine della prima ondata di pandemia, ha esaminato la volontà o meno delle donne incinte di vaccinarsi, ha indicato l'ospedale universitario vodese (CHUV) a Keystone-ATS.
I risultati pubblicati recentemente nel giornale scientifico "Viruses", mostrano che soltanto un terzo delle 1551 donne interrogate accettano di farsi vaccinare contro il Covid-19. E questo malgrado l'assenza di aumento degli effetti secondari nelle donne incinte e il rischio del 5% di essere ricoverate in cure intense se dovessero infettarsi.
Si tratta di cifre particolarmente basse in confronto ad altri paesi. Negli Stati Uniti, dove più di 200'000 donne incinte hanno già ricevuto due dosi, più del 50% di esse desiderano farsi vaccinare.
Reticenza anche riguardo ad altri vaccini - In Svizzera, le donne in situazione precaria, che hanno un livello di formazione minimo o che risiedono nella Svizzera tedesca, meno toccata dalla prima ondata, sarebbero più reticenti a farsi vaccinare. Questi timori identificati non riguarderebbero soltanto il vaccino contro il Covid-19 ma anche altri vaccini raccomandati durante la gravidanza o l'allattamento come la pertosse.
Queste osservazioni, correlate al debole tasso d'immunizzazione delle donne incinte in Svizzera, interrogano sull'accessibilità ai vaccini nonché sulla qualità delle informazioni fornite durante gravidanza e allattamento.
«È importante proporre una prevenzione adatta e concentrarsi sulle pazienti meno abbienti o con un livello d'educazione minimo. È inoltre essenziale informare adeguatamente sui rischi di un'infezione Covid-19 per la mamma e il bambino e di controbilanciarli con dati rassicuranti sulla vaccinazione delle donne incinte», afferma il dottor Léo Pomar, uno degli autori dello studio
La vaccinazione, un tabù - Troppo spesso, la questione della vaccinazione durante la gravidanza rimane un tabù.
«È nostra responsabilità in qualità di medici, d'informare le pazienti dell'importanza di un'immunizzazione adeguata durante la gravidanza, di essere all'ascolto delle loro potenziali preoccupazioni e reticenze e di rispondervi in maniera obiettiva», sottolinea la dottoressa Sarah Stuckelberger.
Niente infertilità - «È inoltre essenziale sfatare i falsi credo sul vaccino», ricorda il professor David Baud, direttore del reparto maternità del CHUV. «Il vaccino non provoca infertilità o aborti spontanei. E tutte le nostre cellule contengono già l'RNA messaggero».
Identificare le resistenze alla vaccinazione durante la gravidanza e l'allattamento è un elemento chiave, che si spera, permetterà di ottimizzare la presa a carico e la protezione delle mamme e dei loro bambini contro i virus passati, presenti e futuri.
In vista dell'arrivo dell'estate e della diminuzione dei casi di Covid-19, gli specialisti temono un calo della richiesta di vaccini in generale, incluso da parte delle donne in gravidanza.