Poiché il certificato Covid-19 non è ancora stato riconosciuto dall'UE, è caccia al libretto dell'OMS per viaggiare.
Ma anche questo documento ha i suoi punti deboli.
BERNA - L'estate è arrivata. E con lei la voglia di viaggiare. Ma andare all'estero, attualmente, non è propriamente una passeggiata. Il certificato Covid-19 svizzero, infatti, non è ancora stato riconosciuto dall'UE. «La Confederazione si aspetta venga accettato in un prossimo futuro. Una procedura in tal senso è in corso», sottolinea il portavoce dell'UFSP Nani Moras.
Alta richiesta - Ma intanto per poter raggiungere le agognate località di vacanza è partita la corsa al libretto delle vaccinazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Tanto che le farmacie della Svizzera tedesca sarebbero già state prese d'assalto. «Vendiamo diversi libretti ogni ora», precisa Yves Platel, direttore della farmacia Amavita alla stazione di Zurigo. «I viaggiatori, infatti, vogliono avere qualcosa "in mano" per il loro viaggio». Altra città, stessa musica. «Ci vengono richiesti tra i venti e i trenta libretti alla settimana», spiega Sarah Schneider, responsabile della Schloss Apotheke di Berna.
Non è un liberi tutti - La richiesta, insomma, non manca, ma questo libretto non è la panacea a ogni male, benché sia accettato da Paesi come l'Austria o l'Italia. «Comprare questo libretto senza informarsi delle norme in vigore in un Paese non ha senso», precisa il consigliere nazionale PLR Marcel Dobler. «Le persone vaccinate pensano di poter viaggiare ovunque senza problemi, ma poi spesso restano bloccate alla frontiera perché non conoscono le normative del luogo in cui vorrebbero trascorrere le vacanze». Per Dobler la scelta più saggia, in tempo di pandemia, sarebbe quella di affidarsi a un'agenzia viaggi per programmare le proprie ferie. «Loro conoscono le normative vigenti. Prenotare una vacanza da soli è coraggioso durante la pandemia».
Nessun carattere legale - Ma c'è di più. Perché come precisato dall'Associazione dei farmacisti PharmaSuisse questo documento «non ha nessun carattere legale» quando si viaggia e non è quindi «vincolante» a eccezione che per la febbre gialla. Anche l'UFSP rincara la dose. «Il libretto giallo dell'OMS non è un biglietto per le vacanze all'estero», ricorda Moras. «Con o senza il certificato di vaccinazione bisogna sempre informarsi in anticipo sugli attuali requisiti del Paese di destinazione».
Non a prova di contraffazione - Il libretto dell'OMS non è sufficiente come certificato di viaggio anche perché non è a prova di contraffazione. Ad esempio è possibile reperire un documento falso che riporta la vaccinazione anti-Covid-19 sul mercato nero al prezzo di circa 250 franchi.