Gli Stati Uniti raccomandano di evitare i viaggi nel nostro paese. La causa: alta probabilità di contagio
WASHINGTON/BERNA - Le autorità americane sconsigliano ai loro concittadini viaggi con destinazione la Svizzera a causa del numero di casi elevati di Covid-19. Tale raccomandazione è stata pubblicata oggi sui siti internet del Dipartimento di Stato e dei Centri di controllo di prevenzione delle malattie (CDC).
In buona compagnia - La Svizzera, ma anche l'Azerbaigian e l'Estonia, sono stati riclassificati al "livello quattro: rischio molto elevato" in seguito all'incremento del numero di infezioni. Ciò significa che i viaggi in Svizzera devono essere evitati.
Vaccinarsi, per favore - Le autorità americane raccomandano alle persone che devono recarsi in Svizzera di farsi vaccinare preventivamente. A causa del tasso elevato di infezioni nella Confederazione, anche le persone interamente vaccinate rischiano di essere contagiate e di propagare varianti del coronavirus, precisano le autorità Usa.
Questione di numeri - In effetti, la situazione vaccinale nel nostro paese non è delle migliori. Settimana scorsa, a fronte di circa 11 milioni di dosi di vaccino ricevute da Berna, solo 9 607 487 milioni sono state somministrate alla popolazione. Il 57,5 per cento dei residenti in Svizzera hanno ricevuto la prima dose, il 51,5 per cento anche la seconda.
In miglioramento - Nell'ultimo weekend i contagi sono aumentati ancora, 6198 in 72 ore con 8 decessi e 125 ricoveri. Il ritmo delle vaccinazioni è comunque tendenzialmente in aumento: ieri l'UFSP ha annunciato che una copertura di due terzi della popolazione dovrebbe essere possibile entro sette settimane. In media nelle ultime due settimane sono state vaccinate 16mila persone al giorno, un balzo in avanti rispetto alle 7mila al giorno di inizio agosto.
Quali conseguenze? - Resta da vedere quali conseguenze avrà la decisione americana per la Svizzera. Trattandosi di una raccomandazione, per ora l'impatto sulla mobilità delle persone dovrebbe essere limitato. Ma non è escluso che altri paesi possano decidere di seguire l'esempio Usa. Le prospettive per la prossima stagione turistica, quella invernale, restano comunque incerte.