Una conferenza del polemista di estrema destra ha provocato una bufera sulle rive del Lemano.
Il Municipio non può vietarne la venuta (anche se vorrebbe), mentre una petizione ha già raccolto 1'400 firme per annullare la manifestazione. Un'altra difende invece l'arrivo di Zemmour nel nome della libertà d'espressione.
GINEVRA - L'organizzazione di una conferenza a Ginevra con il polemista di estrema destra, e possibile candidato alla presidenza francese, Eric Zemmour, non piace alle autorità cittadine. Anche se non ha la competenza di vietare la sua venuta, il Municipio ha fatto sapere che non è il benvenuto.
Questa posizione, annunciata dalla RTS, è stata confermata oggi a Keystone-ATS dal portavoce dell'esecutivo comunale Philippe D'Espine. Il Municipio ha rifiutato di concedere la sala del ristorante del Parc des Eaux-Vives «per motivi di sicurezza», ha affermato.
La conferenza è prevista per il 24 novembre. Zemmour è invitato dall'associazione Convergences per un dibattito con l'avvocato Marc Bonnant. L'appuntamento finora non figura sul sito web dell'associazione.
L'arrivo a Ginevra di Zemmour sta suscitando opposizioni. Una petizione online firmata da circa 1'400 persone chiede dalle autorità ginevrine di vietare la conferenza. Intanto, numerosi graffiti anti Zemmour sono comparsi nei giorni scorsi nelle strade del cantone. Gli oppositori alla conferenza denunciano le affermazioni xenofobe, islamofobe e omofobe pronunciate regolarmente da Eric Zemmour.
Altre voci cominciano però a farsi sentire. Una petizione online è stata lanciata ieri per difendere l'arrivo di Eric Zemmour in nome della libertà di espressione.
Questa agitazione per l'arrivo di Eric Zemmour ricorda quella emersa nel 2009 in merito a uno spettacolo di Dieudonné. La città di Ginevra aveva rifiutato di affittare una sala al comico francese perché antisemita. Dieudonné si era opposto fino al Tribunale federale, ottenendo ragione.