Le scuole sono travolte da un'ondata di contagi. Ma il vaccino per i più piccoli non dovrebbe arrivare prima di gennaio
Questo nonostante l'approvazione di Swissmedic e la raccomandazione (prossima) da parte della Commissione federale per le vaccinazioni.
ZURIGO - In Germania e in Italia, i bambini a partire dai cinque anni potranno essere vaccinati contro il Coronavirus nei prossimi giorni. L'Austria, d'altra parte, lo fa già da novembre.
In Svizzera invece, nonostante sia giunta l'approvazione della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) e dell'Ufsp, ciò non sarà possibile prima di gennaio, come confermato da diverse fonti.
Nemmeno l'ondata di contagi che ha travolto le scuole (solo in Ticino venerdì venivano segnalate 32 sezioni in quarantena), e neppure l'approvazione del preparato Pfizer/Biontech per i bambini dai cinque agli undici anni da parte dell'autorità per i prodotti terapeutici Swissmedic, stanno accelerando l'iter.
Inoltre, non è ancora chiaro dove, e da chi, verranno somministrate le vaccinazioni. Una cosa è certa: «I bambini fino ai 12 anni non saranno vaccinati nelle scuole», come conferma alla NZZ am Sonntag Silvia Steiner, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica istruzione.
La decisione, infatti, spetterà ai genitori. L'infettivologo Ulrich Heininger, dell'ospedale pediatrico di Basilea, suggerisce di affidare l'incarico ai pediatri. La categoria, però, non sembra avere fretta di vaccinare i più piccoli. Questa settimana, anzi, ha fatto appello a Swissmedic e alla CFV affinché possa avere il tempo necessario per completare il processo di valutazione.
Proprio dalla Commissione federale per le vaccinazioni dovrebbe, nei prossimi giorni, arrivare la raccomandazione a vaccinare anche i più piccoli. Ma sarà un invito cauto e rivolto, con buone probabilità, solo ai bambini con malattie pregresse e a quelli che gravitano attorno a persone immunodepresse. «Questa è la direzione in cui andremo», ha assicurato il presidente di CFV, Christoph Berger.