Il 62.7% delle notifiche è stato classificato come non serio. Swissmedic: «I preparati impiegati restano sicuri».
Le persone vaccinate con almeno una dose in Svizzera sono più di sei milioni. Oltre 14 milioni le dosi inoculate.
BERNA - In Svizzera sono state fatte fino a martedì scorso 11'467 notifiche di casi sospetti di reazioni avverse ai vaccini anti Covid. «Le segnalazioni - precisa Swissmedic - confermano il profilo rischi-benefici positivi per i vaccini».
4'276 casi seri (su oltre 14 milioni di dosi) - Il 62,7% delle notifiche, ossia 7'190, sono state classificate come «non serie», mentre 4'276 (37,3%) si riferiscono a «casi seri». Secondo i dati ufficiali, finora in Svizzera oltre sei milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre 5,9 milioni ne hanno due. Tra queste 2,8 milioni hanno effettuato pure la dose di richiamo.
«192 decessi, ma nessuna prova concreta» - In base al nuovo aggiornamento di Swissmedic - il 21esimo da quando è iniziata la campagna vaccinale - in 192 casi gravi le persone «sono decedute a differenti intervalli di tempo dalla vaccinazione». Ma nonostante una vicinanza con essa «non vi sono indizi concreti che la causa del decesso sia stata la vaccinazione».
Età medie - Le persone interessate da reazioni avverse avevano in media 52 anni, e di queste il 12,9% aveva un'età pari o superiore ai 75 anni. Nei casi classificati come seri l'età media era di 54,3 anni, mentre nei casi notificati in relazione temporale con i decessi era di 79,6 anni.
Donne più colpite - La maggior parte degli effetti collaterali ha riguardato il gentil sesso (vedi grafico). Il 68% delle notifiche, ossia 7'789, si riferiscono al vaccino del produttore Moderna. Con il 63% delle dosi somministrate, questo è anche il vaccino più utilizzato in Svizzera fino a oggi. Poco più del 29% delle segnalazioni (3'354 casi) ha invece riguardato il vaccino di Pfizer/BioNTech (utilizzato per circa il 36% delle dosi). Circa la metà delle notifiche sono state fatte da operatori sanitari. Altre 5'797 (50,5% del totale) sono state inviate direttamente dalle persone colpite, scrive ancora Swissmedic.