A quattro mesi dall'incidente a Emmenbrücke il Sisi ha pubblicato i risultati dell'inchiesta
LUCERNA - Rimangono poco chiare le cause dell'incidente mortale occorso ad un ferroviere addetto allo smistamento dei vagoni che l'8 ottobre 2021 è rimasto incastrato tra due respingenti sul sito di Swiss Steel a Emmenbrücke, nel canton Lucerna.
Stando al rapporto sull'incidente pubblicato oggi dal Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), si possono fare solo supposizioni sul perché un vagone non era stato sufficientemente assicurato.
Il ferroviere di 55 anni era morto poco prima delle 7.00. Il suo compito era di smistare i vagoni dei treni merci che portano i rottami ferrosi agli alti forni dell'azienda che produce acciaio. Stando al rapporto del SISI, si tratta di un'operazione di routine che viene effettuata quasi ogni ora.
Il manovratore, che era considerato un lavoratore "coscienzioso e ben addestrato", usò un telecomando per spostare una locomotiva con cinque vagoni merci da un binario all'altro. Sganciò l'ultimo vagone, spostò la locomotiva e gli altri quattro vagoni per una breve distanza e posò una ganascia frenante sulla rotaia.
L'uomo non si accorse che il vagone che aveva sganciato dietro di sé iniziò a muoversi su un binario che aveva una pendenza del 5 per mille, travolgendolo. Dal punto di vista tecnico e organizzativo, non è stata trovata alcuna prova che possa spiegare l'incidente, scrive il SISI.
Si può soltanto supporre che il manovratore si fosse distratto per ragioni sconosciute e che quindi non abbia attivato il freno ad aria del vagone che aveva sganciato. Il servizio d'indagine della Confederazione sospetta inoltre che la distanza tra la composizione di manovra e il carro disaccoppiato non fosse molto grande. Altrimenti, il carro sarebbe stato fermato dalla ganascia posta sul binario.