Secondo i Cantoni e vari politici occorre controllare il livello di immunità della popolazione.
L'idea presuppone però nuove campagne di vaccinazione, e l'UFSP temporeggia.
BERNA - Stop alle misure. Ma mentre in Svizzera si respira la libertà, molti guardano già, con preoccupazione, al domani. Cantoni e vari politici non hanno dubbi: per evitare nuove restrizioni e ritrovare una tranquillità sul lungo termine occorre monitorare l’immunità della popolazione in maniera continua. I test degli anticorpi, effettuati su un campione rappresentativo, diventerebbero così il principale strumento della strategia anti-pandemica confederata.
«L'immunità della popolazione sarà decisiva nel determinare se in futuro dovranno essere adottate nuove misure», ha dichiarato alla SonntagsZeitung Ruth Humbel, consigliera nazionale e presidente uscente della Commissione sanitaria. Bisognerebbe dunque «cercare modi per monitorare il livello di immunità della popolazione».
Un’idea, questa, che piace anche ai Cantoni. «Sarebbe auspicabile integrare i sistemi di monitoraggio esistenti con un’indagine rappresentativa sull’immunizzazione della popolazione», afferma Lukas Engelberger, presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità. «Questo deve ora essere discusso con il Governo federale». Lo scopo ultimo è quello di «venire subito a conoscenza di un’eventuale mancanza di immunità», specifica il direttore cantonale della sanità di Berna Pierre Alain Schnegg.
Al momento l’UFSP sarebbe però riluttante rispetto a un piano di monitoraggio, scrive la SonntagsZeitung. Questo perché, come già proposto e spiegato dagli esperti della Taskforce anti Covid-19, questa strategia porterebbe inevitabilmente alla pianificazione di nuove campagne di vaccinazione, almeno per alcune fasce della popolazione.