Il PS chiede una task force per scovare i fondi nascosti in Svizzera
BERNA - Il Partito socialista svizzero (PS) chiede l'istituzione di un gruppo di lavoro incaricato di scandagliare la piazza finanziaria svizzera alla ricerca di denaro nascosto da oligarchi russi. Organi di questo tipo esistono già in altri paesi, rilevano i copresidenti del PS in un'intervista pubblicata oggi dalle testate in lingua tedesca di Tamedia.
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) e gli esperti della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) devono disporre di una visione d'insieme dei fondi, degli immobili e delle opere d'arte depositati in Svizzera, aggiungono Mattea Meyer e Cédric Wermuth.
È urgente che i beni siano confiscati, secondo Meyer, per la quale compiere questo passo rientra nella competenza del Consiglio federale. Bisogna poi prendere delle misure per evitare che la Svizzera in futuro si ritrovi in una situazione simile, prosegue la consigliera nazionale zurighese.
Per quest'ultima la legge sul riciclaggio di denaro e quella sugli embarghi devono essere migliorate. Neutralità attiva non significa guardare dall'altra parte, ma essere un sostenitore del diritto internazionale e dei diritti fondamentali, conclude Meyer, rilevando che non è una caso che l'80% del commercio di materie prime russe si svolga in Svizzera e che gli oligarchi non abbiano problemi a ottenervi permessi di residenza.