La dedizione delle autorità svizzere nell’applicare le sanzioni contro fondi russi ha riscosso l'ammirazione americana.
BERNA - Gli Stati Uniti sono colpiti da quanto fatto dalla Svizzera fino ad ora nella ricerca di fondi russi da bloccare dopo l'invasione dell'Ucraina, assicura Scott Miller, l'ambasciatore americano nella Confederazione. Secondo lui, Berna ha fatto "immensi progressi".
"Si tratta di un pacchetto di sanzioni di un peso e un'ampiezza che, per essere sincero, non si sono mai viste al mondo", ha precisato Miller in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano romando Le Temps.
La Svizzera fino al 12 maggio aveva bloccato 6,3 miliardi di franchi di fondi russi, secondo l'ambasciatore Erwin Bollinger. A inizio maggio Bill Bowder, un esperto della commissione di Helsinki del congresso americano, ha accusato la Svizzera di mancare di zelo nella caccia agli averi russi.
Miller però rassicura: "La commissione di Helsinki è indipendente senza competenze costituzionali e non si tratta di un'entità ufficiale del governo", ha detto. Le persone che si sono espresse in tale contesto non rappresentano la posizione dell'esecutivo americano o dell'amministrazione del presidente Joe Biden, ha aggiunto.