La Confederazione mette a disposizione fondi supplementari a sostegno dell'economia alpestre tradizionale
BERNA - Attualmente sul territorio elvetico si contano circa 150 lupi che vivono in almeno quindici branchi. E il loro numero è in aumento, con le relative conseguenze per gli allevatori. Un problema sentito anche in Ticino, dove di recente la rabbia è montata soprattutto dopo la predazione dello scorso 27 aprile a Cerentino in Val Rovana.
Anche in Ticino, è stato dato il via libera all'abbattimento di un lupo. Ma anche le misure di protezione del bestiame forniscono un importante contributo alla prevenzione dei danni. E proprio per rafforzare tali misure, la Confederazione ha dunque deciso di stanziare fondi supplementari a sostegno dell'economia alpestre tradizionale: si tratta di un importo totale di 5,7 milioni di franchi, che permetteranno di finanziare diversi provvedimenti urgenti.
In collaborazione coi servizi federali interessati e i Cantoni e d'intesa con gli ambienti agricoli, l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha definito alcune misure, quali ad esempio il cofinanziamento del personale ausiliario che aiuta i pastori nell’attuazione delle misure di protezione del bestiame oppure la promozione di alloggi mobili sugli alpeggi isolati. I gestori degli alpeggi possono presentare le apposite domande ai servizi cantonali competenti. I Cantoni esaminano le domande e possono chiedere alla Confederazione il rimborso dell’80 per cento dei costi.
Gli ulteriori provvedimenti d’urgenza decisi dalla Confederazione per l’estate alpestre 2022 completano le misure di protezione del bestiame che hanno dimostrato la loro validità (cani da protezione e recinzioni) e saranno integrati nell’attuale aiuto all’esecuzione concernente la protezione del bestiame, si legge in una nota.