«Carenze qualitative» afferma l'istituto svizzero degli agenti terapeutici. La società produttrice: «misura sproporzionata»
ZURIGO - Sospesa la licenza al più grande produttore della Svizzera del metadone: a farlo è stato l'istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic per «carenze qualitative», come riporta il quotidiano 20Minuten.
La vicenda è collegata a un fatto avvenuto cinque anni fa in un vecchio impianto produttivo quando delle persone si erano introdotte illegalmente nel sito e la Polizia durante il corso delle indagini aveva riscontrato all'interno dei laboratori delle difformità rispetto a quanto stabilisce la legge. Il proprietario è stato successivamente condannato e Swissmedic «ha quindi deciso che il titolare non poteva più essere considerato affidabile a causa della condanna», per cui la sua licenza è stata sospesa.
Un ricorso del proprietario è stato respinto dalla Corte Suprema Federale -riporta 20Minuten - e «l'8 dicembre, la decisione che l'azienda produttrice non è più autorizzata a produrre o fornire alcunché è diventata giuridicamente vincolante».
Adesso il produttore «non potrà continuare la produzione finché non avrà assunto un nuovo esperto tecnico approvato da Swissmedic». La ricerca di un successore è in corso. Tuttavia, non è chiaro quanto tempo richiederà il processo.
L'amministratore delegato Edmund F. Wyss si considera vittima di una campagna contro di lui. «Non c'è alcuna proporzionalità. Tutto questo solo a causa dell'effrazione», ha detto.
Ma il portavoce di Swissmedic Lukas Jaggi la vede diversamente: «Non si tratta di inezie, ma di negligenze che non possono essere tollerate per motivi di sicurezza e la sentenza del Tribunale federale conferma la posizione di Swissmedic».