Il Consigliere agli Stati Andrea Caroni critica aspramente l'evacuazione odierna da Berna
BERNA - «Eravamo lì come un gregge di pecore incustodito, eventuali aggressori armati avrebbero avuto vita facile».
Quanto accaduto questo pomeriggio a Berna, quando il comportamento sospetto di un individuo in tenuta mimetica ha fatto scattare un'evacuazione da Palazzo federale, non è andato giù al Consigliere agli Stati del PLR Andrea Caroni. Secondo il politico, l'evacuazione sembra essere stata svolta senza un piano sensato, almeno dal punto di vista delle persone colpite.
In primis, a partire dall'allarme. «Non c'era né un allarme acustico né un allarme del telefono cellulare. L'abbiamo saputo solo dal presidio della Commissione». Anche l'evacuazione stessa è stata «pericolosamente lenta»: «Siamo stati scortati fuori in fila indiana attraverso la porta girevole in direzione della Terrazza Federale. Ho chiesto alla polizia se si poteva fare più in fretta, ma ci hanno fatto cenno di no».
«In molti non sarebbero riusciti a fuggire»
Caroni è convinto: «Se ci fosse stata effettivamente una minaccia nel Palazzo Federale, ad esempio una persona armata, molti di noi non sarebbero riusciti a fuggire, visto che l'evacuazione è avvenuta così lentamente».
E non è tutto: «Una volta usciti tutti, ci siamo radunati nella piazza aperta tra il Palazzo federale e il Palazzo Bellevue, disorientati ed esposti come un gregge di pecore non sorvegliato». Persino un consigliere federale, Guy Parmelin, era inerme nella piazza insieme a tutti gli altri. «Qui i potenziali attentatori avrebbero avuto una facile opportunità di attaccare consiglieri federali e parlamentari».
Gli esponenti del mondo politico hanno deciso da soli di entrare quindi nel palazzo Bellevue, dove si sentivano maggiormente al sicuro.
«A un locale sarebbe stata ritirata la licenza»
«Se questo fosse il piano di evacuazione di un gestore di discoteca, probabilmente gli verrebbe revocata la licenza», ha poi tuonato il Consigliere agli Stati sangallese.
Per Caroni vanno riviste le procedure e le responsabilità: «Ho vissuto due esercitazioni di evacuazione dal 2011. Se quella di oggi è stata davvero la migliore evacuazione possibile in caso di emergenza, abbiamo un problema di sicurezza».
Secondo l'Ufficio federale di polizia (fedpol), i servizi parlamentari sono responsabili dell'evacuazione del Palazzo federale. Ora è in corso un'inchiesta per far luce su quanto accaduto oggi.
«Tracce di esplosivi»
Nel frattempo, la polizia bernese ha informato su quanto accaduto con un comunicato stampa: «Martedì pomeriggio è stato necessario adottare ampie misure di sicurezza a Berna a causa di un individuo e un'auto sospetti».
In primis è stato notato dagli agenti di sicurezza l'uomo, che era vestito in tenuta da combattimento e che si comportava in modo sospetto. A seguito di un controllo d’identità, sull'uomo sono state rilevate tracce di esplosivo. Questo, in concomitanza con il ritrovamento dell'auto, ha messo in allerta gli agenti sulla possibilità che nell'auto ci fosse dell'esplosivo.
«Alla fine, le indagini hanno dimostrato che l'auto non rappresentava un pericolo. Intorno alle 19.00, tutte le misure sono state revocate». L'uomo fermato, che è in custodia cautelare, sarà sottoposto ad esami medici per determinare le sue condizioni fisiche e mentali. Un'indagine è stata aperta dal Ministero pubblico della Confederazione con fedpol, la polizia cantonale di Berna e la polizia cantonale del Vallese.