Il Consiglio federale ritiene «necessario» procedere a un'analisi approfondita degli eventi che hanno portato all'acquisizione.
BERNA - Il Consiglio federale è favorevole all'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sull'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. L'Esecutivo, si legge in una nota odierna, ritiene infatti «necessario e opportuno» procedere a un'analisi approfondita degli eventi che hanno portato all'operazione.
Secondo il Governo, il mandato presentato dall'Ufficio del Consiglio nazionale è concepito in modo tale da consentire questa revisione approfondita. Assicura pertanto al Parlamento il suo «pieno sostegno».
Decisione finale entro la fine della sessione - Il decreto federale che istituisce la CPI dovrebbe essere trattato dal Consiglio nazionale mercoledì 7 giugno, aveva precisato l'Ufficio del Consiglio nazionale il 30 maggio scorso. Successivamente, sarà sottoposto agli Stati nella seconda settimana della sessione estiva, affinché nella terza settimana di sessione si possa svolgere un'eventuale procedura di appianamento delle divergenze.
Creazione della CPI probabilissima - A ogni modo una sua creazione appare più che probabile, visto il parere positivo espresso oggi dal Consiglio federale che segue quelli degli Uffici del Consiglio degli Stati e del Nazionale, nonché delle Commissioni della gestione delle due Camere.
La CPI - ricordiamo - è il più forte strumento di controllo parlamentare ed è stato finora istituita solo in quattro occasioni: sulla vicenda dei Mirages (1964), sulle dimissioni di Elisabeth Kopp (1989), sullo scandalo delle schedature (1990) e sulla cassa federale di pensione (1995).
Istituzione e poteri di una CPI - Stando al sito web del parlamento, dotata di una propria segreteria, la CPI consta di un ugual numero di membri di ciascuna Camera, designati dall'Ufficio rispettivo. La presidenza è invece nominata dalla Conferenza di coordinamento (Ufficio del Consiglio nazionale e Ufficio del Consiglio degli Stati).
La CPI, al pari della Delegazione delle Commissioni della gestione e Delegazione delle finanze, può interrogare testimoni, prendere visione dei verbali e dei documenti relativi alle sedute del Consiglio federale e far capo a inquirenti per l'assunzione delle prove.
Il Consiglio federale designa uno dei suoi membri quale rappresentante dinanzi alla CPI. Il Consiglio federale ha il diritto di assistere all’audizione di persone informate sui fatti e testimoni e di porre domande completive. Può inoltre pronunciarsi sul risultato dell’inchiesta davanti alla CPI e in un rapporto all’Assemblea federale.
Segretezza - Tutte le persone che partecipano alle sedute e alle audizioni sono tenute al segreto fintanto che il rapporto della CPI non venga pubblicato. Dopo la pubblicazione del rapporto, si applicano le disposizioni generali sulla natura confidenziale delle sedute di commissione. La falsa testimonianza e il rifiuto di deporre o di consegnare documenti sono perseguibili conformemente al Codice penale.
L’istituzione di una CPI esclude che altre commissioni si occupino di chiarire ulteriormente gli stessi fatti. L’istituzione di una commissione d’inchiesta non impedisce tuttavia l’esecuzione di procedimenti giudiziari civili e amministrativi.