La Weltwoche loda il nostro cantone sulla scia del dibattito in merito a un eventuale pedaggio per attraversare il San Gottardo.
ZURIGO - «I ticinesi sono super-svizzeri, per fortuna che ci sono»: lo scrive oggi la Weltwoche, che alla regione italofona dedica copertina, analisi e approfondimento storico sulla scia del dibattito in corso su un eventuale pedaggio per attraversare la galleria del San Gottardo.
«Nessun altro cantone elvetico subisce una tale pressione da parte del resto d'Europa: gli svizzeri meridionali sottolineano con forza la loro identità federale», si legge nel settimanale, che dà spazio ai timori che un balzello autostradale possa creare una sorta di nuovo confine. «Ecco quindi che si ripresenta la paura primordiale degli svizzeri del sud di essere lasciati indietro dalla Confederazione o di non essere percepiti e rispettati da essa come svizzeri a tutti gli effetti: è come se i ticinesi dovessero ricordare al resto del paese che anche loro ne fanno parte».
La testata - che in passato non ha mancato di avanzare giudizi pungenti su altri confederati: dieci anni or sono, in piena crisi del debito europeo, il titolo «I greci della Svizzera», riferito ai romandi, aveva sollevato un polverone non solo nella parte francofona del paese - ricorda anche il rapporto ambivalente con l'Italia. Dal vicino meridionale vengono importati «la lingua, il cibo, la cultura, il temperamento e probabilmente anche la passione per le auto e la leggerezza dell'essere», ma si ricorda anche come molti ticinesi si sentono sempre più surclassati dalla concorrenza dei lavoratori italiani, con le loro paghe più basse. Non manca l'accenno all'altissima densità di avvocati nonché all'offerta turistica e culturale.
La Weltwoche propone poi un excursus storico di diverse pagine che spiega perché l'Italia si ferma a Como e non allunga i suoi tentacoli sino alle pendici del San Gottardo. «Perché il Ticino è svizzero? Dietro si cela un'avventura epica, nei cui ruoli principali si trovano papi, imperatori e re, nonché la famiglia urana dei von Beroldingen», spiega l'esperto Andreas Z'Graggen, che oltre a essere stato caporedattore di Bilanz e della Berner Zeitung è autore di "Adel in der Schweiz", testo considerato di riferimento sulla nobiltà in Svizzera.