I casi trattati sono stati 6'739. Un dato, questo, in leggero calo rispetto all'anno precedente.
BERNA - Nel 2022 l'esercito ha causato un numero di danni leggermente inferiore al 2021 e alla media degli ultimi cinque anni. I casi trattati sono stati 6'739, indica oggi il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Scesi, a 12,99 milioni di franchi, anche i costi a essi associati.
L'anno scorso, il Centro danni DDPS, competente in materia, ha registrato 424 casi in meno in confronto al 2021 e 264 in meno rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Nel 2020, caratterizzato dalla pandemia, erano stati 5710, un totale insolitamente basso.
La gestione di tali danni ha sfiorato i 13 milioni, ossia un calo di 2,5 milioni su dodici mesi e di 824'000 franchi nel paragone con la media pluriennale. Gran parte di queste spese (9,36 milioni) è da far risalire a problemi legati a veicoli della Confederazione.
Per i mezzi di terzi i costi sono ammontati a 1,37 milioni, mentre per la liquidazione dei danni alle colture e di quelli materiali arrecati dall'esercito sono stati spesi 1,62 milioni. Infine, per i danni a terze persone sono stati pagati circa 650'000 franchi. Sul fronte delle entrate, regressi e partecipazioni a risarcimenti si sono elevati a 589'776 franchi.
I danni in relazione all'esercizio di reparto "PILUM 22", lo scorso autunno, a cui hanno partecipato 5000 militari e che ha visto una serie di spostamenti di blindati, si sono limitati a 184'000 franchi. Si tratta principalmente di strade e piazze. La maggior parte sono stati saldati questa primavera e saranno inclusi nelle prossime statistiche.