Sono indomabili, vivono una socialità quasi esclusivamente digitale e si domandano a cosa serva la matematica nell'epoca delle AI
ZURIGO - La generazione dei “bambini iPad”, meglio nota come Generazione Alpha e successiva alla Generazione Z, sta facendo discutere sui social, principalmente sulla piattaforma TikTok. Vanno infatti moltiplicandosi i video che descrivono questi bambini come testardi, viziati, ma anche estremamente digitalizzati e centrati sul mondo dei social. A centinaia i millenial che sfruttano la piattaforma cinese per raccontare quanto sia difficile il compito di allevare bambini al giorno d'oggi.
Ma non sono solo i genitori a dover fare i conti con loro. In un video tra i tanti presenti sul social, un dipendente del rivenditore di cosmetici Sephora descrive i dodicenni come portatori di caos: «Ogni volta che riceviamo questi bambini troviamo scatole regalo aperte, prodotti usati e tester rotti. È un disastro».
«Non ascoltano, sono sfacciati e sono saccenti», si lamenta un insegnante, sempre in uno di questi video. E nei commenti seguono una trafila di lamentele sui giovanissimi.
Una buona parte di questi video proviene dagli USA. Ma chi è questa Gen Alpha e cosa la spinge a comportarsi in questo modo? I problemi esistono anche in Svizzera? Il ricercatore generazionale François Höpflinger ha provato a delineare un ritratto in 10 punti.
La Generazione Alfa comprende i bambini nati tra il 2010 e il 2025. Hanno tra zero e 14 anni. E' considerata la generazione successiva alla Generazione Z.
«Sono la prima generazione ad essere completamente digitalizzata», spiega Höpflinger. Fin da neonati crescono con smartphone e tablet e sanno come usarli. Scorrino abilmente sullo schermo prima ancora di pronunciare le prime parole, motivo per cui vengono chiamati anche “bambini iPad”.
«I loro genitori, la generazione dei Millennial, sono a loro volto utenti attivi di smartphone e social media». Quest bambini non conoscono un mondo senza media e app. Probabilmente non immaginano nemmeno che in passato venivano utilizzate le mappe al posto di Google Maps.
«I bambini hanno accesso a una quantità senza precedenti di contenuti digitali». Hanno familiarità con smartphone, tablet, console e social media. Ma questa digitalizzazione presenta anche degli svantaggi. «Ciò può aumentare il rischio di subire cyberbullismo o di accedere a contenuti pornografici o violenti», prosegue Höpflinger.
La sensazione di instabilità accompagna questi ragazzi fin dalla tenera età. «Si trovano ad affrontare la maggior parte delle crisi del nostro tempo: dal Coronavirus alle guerre in corso, così come la difficile situazione economica», afferma il ricercatore generazionale. In Svizzera, questa generazione si batte spesso contro norme sociali che ritiene superate. «Di solito vivono nella loro bolla e secondo le proprie regole, comportamento questo rafforzato dal networking con i loro pari».
Tuttavia, questa rete è limitata solo allo spazio digitale. Le loro abilità sociali sono molto poco sviluppate. I bambini vivono principalmente nello spazio digitale, il che significa che hanno pochi contatti personali e non sanno esattamente come interagire tra loro nella vita reale. «Anche le amicizie tendono a svolgersi online, ad esempio attraverso i videogiochi».
Dal 35 al 40 per cento dei bambini della Gen Alpha in Svizzera cresce in un ambiente multiculturale e ha almeno un genitore non svizzero. Questi bambini devono affrontare ulteriori sfide, come la barriera linguistica e altre norme culturali. «È più facile per loro rimanere nella loro cerchia ristretta».
Secondo Höpflinger, i bambini della Gen Alpha crescono iperprotetti e viziati. «Fondamentalmente i genitori vogliono rendere loro le cose più semplici, cercando quindi di proteggerli da discussioni o fallimenti». Così facendo, invece di prepararli alle sfide di domani, rimuovono tutti gli ostacoli in modo che non debbano affrontarli affatto. Proprio come un tosaerba.
«Sono abituati a ottenere tutto ciò che vogliono». Ciò è influenzato principalmente dall'educazione. I figli hanno molto potere all’interno della famiglia e hanno una forte influenza sul modo di vivere. «Hanno una loro chiara opinione e la impongono». Non se la cavano bene con le imposizioni, motivo per cui diventano rapidamente scortesi.
Ci sono difficoltà, soprattutto a scuola. «Il problema più grande è la crescente discrepanza tra il materiale scolastico e la realtà. I bambini non vedono la necessità di imparare la matematica o l’ortografia se un’intelligenza artificiale può risolverli per loro, motivo per cui sono visti come studenti difficili». Secondo Höpflinger gli insegnanti sono costretti ad utilizzare altre forme di apprendimento per poter andare avanti con il programma.