Obiettivo, far rispettare tutti gli impegni in ambito di riduzione delle emissioni di gas serra.
BERNA - Agricoltori, viticoltori, orticoltori e frutticoltori di diversi cantoni chiedono alle autorità di adottare tutte le misure necessarie per rispettare gli impegni internazionali e nazionali della Svizzera in materia di riduzione delle emissioni di gas serra.
Rappresentati dall'associazione Avvocati per il clima, che svolgono un ruolo di ausiliari della giustizia climatica, hanno depositato una richiesta in tal senso presso il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). Secondo un comunicato odierno dell'associazione, i professionisti che si sono rivolti al DATEC provengono dai cantoni di Zurigo, Svitto, Ginevra, Neuchâtel e Vaud.
Basandosi su un rapporto del 2022 della Commissione federale d'etica per la biotecnologia nel settore non umano (CENU), Avvocati per il clima sottolinea che che "possiamo aspettarci periodi di siccità più frequenti e più lunghi durante l'estate e l'autunno, nei periodi in cui le temperature e il fabbisogno idrico per l'agricoltura sono elevati". Dopo lo scioglimento dei ghiacciai, il settore primario è uno delle prime vittime visibili del cambiamento climatico, continua la nota.
I ricorrenti basano la loro argomentazione anche su un rapporto 2023 dell'Agenzia internazionale dell'energia (AIE), in cui viene illustrato che "la Svizzera è uno dei paesi con i peggiori risultati al mondo per quanto riguarda le emissioni di gas serra e che non ha mai rispettato, né è in procinto di farlo, nessuno dei suoi impegni internazionali o nazionali in materia di clima". Ogni cittadino svizzero emette 14 tonnellate di CO2 equivalente all'anno, contro una media mondiale di 6 tonnellate.
Secondo le conclusioni dell'AIE, la Svizzera non sarà in grado di rispettare la legge sul clima e l'innovazione, nonostante sia stata approvata dal popolo svizzero nel giugno 2023. I firmatari sostengono che, con la sua politica climatica inadeguata, «il DATEC sta compromettendo la loro libertà economica e la garanzia della loro proprietà privata", nonché "danneggiando la redditività dei terreni di proprietà dei ricorrenti». Infine, gli agricoltori chiedono alle autorità federali di adottare «tutte le misure necessarie per porre fine alle violazioni dei loro diritti fondamentali».