Dopo anni di discussioni e polemiche, il Consiglio federale ha approvato oggi il mandato negoziale definitivo
BERNA - La Svizzera è pronta a negoziare con Bruxelles per stabilizzare e sviluppare la via bilaterale col suo maggiore partner economico.
Dopo anni di discussioni e polemiche, il Consiglio federale ha approvato oggi il mandato negoziale definitivo tenendo conto anche delle raccomandazioni emerse durante la consultazione delle cerchie interessate.
A breve avvio negoziati - Le trattative incominceranno non appena la Commissione europea disporrà del suo mandato definitivo, verosimilmente nel corso del mese di marzo 2024, ha dichiarato davanti ai media il consigliere Ignazio Cassis, sottolineando che il capo negoziatore Patric Franzen - presente all'incontro - è pronto per incominciare a trattare. Ogni elemento del pacchetto sarà specificamente negoziato in tandem dal capo negoziatore e dal negoziatore specialista in materia, rappresentante del dipartimento competente.
Un gruppo di lavoro interdipartimentale guidato dal segretario di Stato del DFAE Alexandre Fasel coordinerà i lavori svolti in Svizzera con quelli portati avanti in ambito negoziale. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) è stato incaricato di presentare al Consiglio federale un'analisi giuridica relativa alla questione del referendum (obbligatorio o facoltativo) a cui sarà sottoposto il pacchetto in caso di conclusione positiva dei negoziati.
Relazioni vitali - Il "ministro" degli esteri ticinese ha tenuto a precisare che, in un contesto geopolitico sempre più instabile - vedi la guerra in Ucraina o in Medio Oriente, i problemi nei Balcani, nel Caucaso o in Africa per esempio - è importante avere relazioni stabili col partner economico più importante della Svizzera, cui ci legano anche valori. Per Cassis si tratta di preservare e rafforzare il benessere della Svizzera, la sua stabilità e sicurezza, con un partner vitale al quale siamo legati da accordi bilaterali che hanno finora dato buona prova di sé.
Cassis non ha voluto sbilanciarsi circa i tempi per giungere a un'intesa definitiva, dicendo di sperare in trattative che si svolgano speditamente. Ciò dipenderà anche dalla flessibilità delle parti, ha aggiunto Cassis.
Largo consenso - Nella sua decisione odierna, il Consiglio federale è confortato dal parere positivo all'avvio di nuovi negoziati, e dell'approccio a pacchetto scelto, espresso dalla grande maggioranza degli attori consultati, ha affermato il consigliere federale PLR. Il bilancio delle discussioni con le parti interessate nei settori dell'immigrazione, dell'energia elettrica, della protezione dei salari e dei trasporti terrestri è positivo per il Governo.
I dipartimenti competenti dovranno ora portare avanti i lavori parallelamente ai negoziati per definire le opportune misure di accompagnamento sul piano nazionale.
Raccomandazioni non accolte - Dopo aver analizzato i pareri inoltrati, l'esecutivo ha accolto gran parte delle raccomandazioni che costituiscono, a suo avviso, utili precisazioni al progetto di mandato negoziale del 15 dicembre scorso, ha detto Cassis.
Le raccomandazioni non accettate riguardano elementi incompatibili con gli obiettivi fondamentali del pacchetto, in particolare negli ambiti dell'energia elettrica, più precisamente l'esclusione del settore della produzione di energia elettrica dal campo di applicazione dell'accordo o la rinuncia a misure di apertura del mercato.
Elettricità - Sempre per quanto attiene all'elettricità, il Consiglio federale ha fatto propri i suggerimenti in merito all'apertura del mercato: a tale riguardo, ha sottolineato Cassis, vogliamo garantire ai consumatori la possibilità di restare nel regime dell'approvvigionamento di base, previsto come scelta "standard" con prezzi regolamentati.
Questa possibilità di scelta, incluso il diritto di rientrare nel regime dell'approvvigionamento di base (servizio pubblico), viene rafforzata. Il Consiglio federale mira inoltre a proteggere i principali aiuti di Stato attuali, segnatamente nel campo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Trasporti e prodotti agricoli - Parallelamente all'apertura controllata del trasporto internazionale di passeggeri per ferrovia (il 5% del totale ha precisato Cassis), il Governo punta a preservare il modello di cooperazione e la prerogativa della Confederazione di assegnare le tracce sul proprio territorio. L'apertura controllata del mercato del trasporto ferroviario internazionale non deve influire sull'alta qualità dei trasporti pubblici in Svizzera, ha puntualizzato il "ministro" malcantonese.
Circa i prodotti agricoli, l'esecutivo precisa che le tariffe doganali saranno mantenute, compresi i contingenti tariffari e le modalità di gestione di questi ultimi. La sovranità della Svizzera nel campo della politica agricola non sarà intaccata, promette il Consiglio federale.
Immigrazione e salari - L'obiettivo di un'immigrazione orientata al mercato del lavoro viene rafforzato, così come la formulazione concernente il diritto di soggiorno, allo scopo di proteggere meglio il sistema sociale elvetico.
Il Consiglio federale riafferma altresì l'obiettivo di garantire le condizioni salariali e lavorative preservando l'attuale livello di protezione nel lungo termine. Circa l'eccezione riguardante la cauzione, il Governo mira a ottenere un effetto paragonabile a quello del sistema di cauzione attuale. Si cercherà inoltre una soluzione per quanto riguarda le spese. L'obiettivo è garantire la parità dei diritti, tenuto conto del livello dei prezzi in Svizzera.
Elementi istituzionali - In merito alla partecipazione al mercato unico dell'Ue e agli elementi istituzionali, ha dichiarato Ignazio Cassis, il Consiglio federale intende garantire che, nel caso in cui la Svizzera si rifiuti di adottare una specifica modifica del diritto europeo, le misure di compensazione siano possibili solo a seguito di una decisione del tribunale arbitrale relativa anche alla questione della proporzionalità.
Il Governo precisa ancora che l'Accordo di libero scambio con l'Europa del 1972 non fa parte del pacchetto e non rientra nel quadro dei negoziati.