L'allarme è stato lanciato dalla Federazione Svizzera dei Sordi.
ZURIGO - Nel nostro Paese le persone non udenti sono sempre più discriminate. La Federazione Svizzera dei Sordi (FSS) chiede pertanto alla Confederazione «il riconoscimento legale e la promozione delle lingue dei segni nonché la parità di diritti per le persone sorde e deboli d'udito».
Dopo aver registrato un numero record di casi di discriminazione nel 2022, l'anno scorso sono giunte in tutto 132 segnalazioni, ovvero il 4% in più rispetto all'anno precedente, si legge oggi in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della FSS. Dal 2017 le segnalazioni sono più che raddoppiate.
«Nonostante la chiara legge che vieta la discriminazione delle persone sorde, emergono sempre più segnalazioni - ha commentato Tatjana Binggeli, direttrice generale della FSS -. È probabile che il numero reale di casi sia molto più alto e coinvolga un numero maggiore di persone. Chiediamo alla politica e alla società di garantire l'effettiva attuazione di pari opportunità e diritti per le persone sorde».
In Svizzera, «vi è l'obbligo di promuovere, proteggere e garantire i diritti umani e le libertà fondamentali delle persone con disabilità, nonché di rispettarne la loro dignità. Nonostante queste basi legali, le persone sorde sono ancora spesso discriminate in molti ambiti», prosegue la nota.
In particolare, le disposizioni vengono frequentemente disattese per quanto riguarda il sostegno finanziario per i servizi di interpretariato, prosegue la nota. Le persone sorde dipendono dalla lingua dei segni per comunicare, consentendo loro di partecipare in modo equo alla vita sociale. Tuttavia, spesso questo accesso viene loro negato, deplora la FSS.
Il maggior numero di casi di discriminazione viene segnalato nel settore del lavoro, seguito dalla comunicazione con le autorità, ma anche nell'ambito della formazione e nel settore della sanità, proprio laddove ad esempio una comunicazione chiara tra medico e paziente è essenziale, poiché i malintesi possono comportare rischi per la salute.