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SVIZZERA«Il polline aumenta la pressione arteriosa»

31.05.24 - 22:52
Secondo uno studio, pressione sistolica e diastolica aumenterebbe rispettivamente di 2,0 e di 1,5 millimetri di mercurio (mmHg).
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Fonte ats
«Il polline aumenta la pressione arteriosa»
Secondo uno studio, pressione sistolica e diastolica aumenterebbe rispettivamente di 2,0 e di 1,5 millimetri di mercurio (mmHg).

BERNA - Un'elevata concentrazione di pollini nell'atmosfera può causare un notevole aumento della pressione arteriosa nelle persone che soffrono di allergie. Stando ad uno studio condotto dall'Istituto tropicale e di salute pubblica (Swiss TPH), a soffrire maggiormente di questo effetto sono le donne e chi è sovrappeso.

I ricercatori dell'istituto con sede ad Allschwil (BL) hanno dimostrato per la prima volta che il polline ha un impatto diretto sull'ipertensione arteriosa, che in Svizzera colpisce approssimativamente un adulto su quattro. Lo studio, pubblicato oggi sulla rivista Environmental Health, è stato condotto su 396 soggetti in età adulta, residenti nella regione di Basilea, e monitorati durante la stagione pollinica 2021 e 2022. Tra tutti i partecipanti, 302 di loro hanno dichiarato a inizio indagine di soffrire regolarmente di questo tipo di allergia.

In particolare, l'indagine ha dimostrato che la pressione arteriosa sistolica e diastolica aumenta di 2,0 rispettivamente di 1,5 millimetri di mercurio (mmHg) durante i giorni in cui la concentrazione di polline è molto elevata. I ricercatori hanno osservato un innalzamento graduale della pressione sanguigna man mano che la concentrazione di polline presente nell'aria aumenta.

Secondo gli esperti i risultati emersi da questo studio sono da considerarsi fondamentali, poiché proprio la pollinosi e l'ipertensione arteriosa sono tra le malattie croniche più diffuse in Europa. Questa elevata prevalenza costituisce un importante problema sanitario e genera alti costi sociali. Stando agli autori dello studio, circa un quinto della popolazione mondiale soffre di un'allergia ai pollini, e col passare del tempo, la stagione dei pollini sta diventando più lunga e intensa a causa dei cambiamenti climatici.

Per i ricercatori è dunque opportuno che in futuro le allergopatie respiratorie indotte dai pollini di determinate piante vengano prese maggiormente in considerazione ad esempio anche nella pianificazione urbana: nelle città gli alberi sono essenziali per fornire ombra, ma esistono certamente delle alternative più adatte delle classiche betulle, che sono altamente allergeniche, sostengono gli esperti.

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