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SVIZZERALa Svizzera scoppia di turismo: quale è il problema?

06.07.24 - 17:00
Il caso dell'abitato di Iseltwald, sul lago di Brienz, assalito dai turisti per la serie Netflix Crash Landing on You accende le polemiche
Foto 20 Minuten
Fonte 20 Minuten
La Svizzera scoppia di turismo: quale è il problema?
Il caso dell'abitato di Iseltwald, sul lago di Brienz, assalito dai turisti per la serie Netflix Crash Landing on You accende le polemiche

ISELTWALD - Inquinano, fanno aumentare il traffico, riducono gli spazi vitali dei "locali", fanno danno all'ambiente. Chi sarebbero costoro? I turisti che invadono la Svizzera. Per fortuna che a pensarla così è solo il 5% di un campione di intervistati di un recente sondaggio (anche se c'è chi dice che la rilevazione statistica non rende giustizia al vero pensiero svizzero sul tema) di cui dà conto il sito 20 Minuten.

Tutto ri-parte - perché la polemica è antica - da un minuscolo abitato sul lago di Brienz, neanche 450 anime, venuto alla ribalta per essere stato scelto come location da Netflix per girarci la famosa serie coreana "Crash Landing on You".

Apriti cielo: il trambusto creato dalla troupe, il via vai di mezzi della potente macchina di cinema, l'arrivo di turisti (moltissimi i coreani) che da quel momento hanno cominciato a prendere d'assalto la silenziosa comunità di Iseltwald, hanno messo a soqquadro la quiete del posto e lo spirito riservato dei suoi abitanti.

Qualcuno però, delle lamentele e delle necessità ne ha fatta virtù: in un punto preciso dove sono state girate alcune scene - un anonimo prima d'ora porticciolo - è comparso un tornello. Lo vuoi valicare? Paghi 5 franchi. La quiete svizzera va bene, ma anche il senso degli affari male non fa.

Succede poi che nel frattempo, sui lamentosi abitanti di Iseltwald, plana un sondaggio che sembra fatto apposta per tenere caldo il tema: il turismo di massa è un problema. I risultati avrebbero rivelato lo straordinario senso di accoglienza elvetico, infatti i turisti "questi seccatori" sarebbero tali solo per il 5% del campione sottoposto a indagine.

Altro apriti cielo: qualcuno, come Jürg Stettler dell'Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna (HSLU) non crede ai risultati del sondaggio. «Ciò è dovuto alla metodologia dello studio» critica l'accademico Stettler. Che entra più nello specifico: «Solo l'11% degli oltre 2.000 intervistati proveniva da centri turistici. Non è molto se si vogliono ottenere informazioni più precise sullo stato d'animo della popolazione in questi luoghi», ha dichiarato alla SRF.

Per lo studioso nelle principali attrazioni turistiche ci sono troppi turisti, «così tanti, in effetti, da superare i limiti dell'accettabilità», dice Stettler, e «a causa della crescita globale del turismo, presume che questi fenomeni tenderanno ad aumentare». Insomma, la vede un po' come una fonte di preoccupazione quella voce di bilancio che fa crescere la bilancia commerciale del Paese e quei 40 milioni di pernottamenti che il 2024 sta facendo registrare.

Trova dalla sua parte alcuni settori economici che vorrebbero evitare l'overtourism, per sviare i grattacapi per esempio che hanno a che fare con le lamentele sulla carenza di spazio abitativo.

E allora ecco arrivare suggerimenti e ricette per tenere un po' alla larga e disciplinare meglio i troppi turisti. «Indirizzamento degli ospiti verso i luoghi giusti al momento giusto, programmi per le mete fuori dai sentieri battuti, ad esempio con i giornalisti e gli influencer cinesi sui sentieri escursionistici e i tour in e-bike a Davos-Klosters, i campi autunnali per i turisti statunitensi a Saas-Fee e i viaggi in treno dai Paesi del Benelux in inverno o per un maggior numero di ospiti ad alto valore aggiunto».

Chissà se arriveranno a destinazione queste idee: intanto, nel borghetto di Iseltwald reso famoso da Netflix, gli autopostali sono "etichettati" anche in lingua coreana.

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