È l'invito che dà alla stampa il consigliere federale Beat Jans: «Chiedete aiuto in modo coraggioso e chiaro».
BERNA - Difenderemo la piazza mediatica svizzera, anche di fronte agli attacchi dell'intelligenza artificiale (IA) ai nostri contenuti. È quanto ha dichiarato oggi a Zurigo Andrea Masüger, presidente dell'associazione degli editori svizzerotedeschi Schweizer Medien (VSM), in occasione della tradizionale conferenza stampa del periodo dell'Epifania. Il consigliere federale Beat Jans ha invitato il settore a prendere esempio dal mondo agricolo.
Masüger ha chiesto un accordo equo e ricordato che è in fase di definizione in Svizzera sulla questione del diritto di protezione affine, uno standard paragonabile al diritto d'autore che consentirebbe agli editori di richiedere denaro a piattaforme come Google o Facebook per l'utilizzo dei loro contenuti.
È stata inoltre espressa preoccupazione per la crisi che sta affrontando la stampa elvetica, con circa 700 posti di lavoro persi lo scorso anno. Fortunatamente, i politici hanno "ascoltato" le preoccupazioni degli editori, ha rilevato Masüger, ricordando che nell'ultima sessione di dicembre, il Parlamento ha approvato un aumento degli aiuti indiretti, che ridurranno i costi di distribuzione dei giornali da parte della Posta.
Il grigionese ha respinto la critica di alcuni politici secondo cui i media hanno finora "dormito" quando si è trattato di trasformazione digitale e ha sottolineato che sono state investite somme considerevoli, anche da parte dei più piccoli. Il gruppo Somedia, in cui Masüger è attivo, ha per esempio investito in questo ambito il doppio di quanto ricevuto dalla Confederazione in aiuti indiretti, ha affermato.
Masüger ha anche invitato gli editori a non seguire l'esempio di Elon Musk (X) o Mark Zuckerberg (Meta/Facebook), che stanno eliminando la funzione di verifica dei fatti (fact-checking) sulle loro piattaforme, con il rischio di moltiplicare le informazioni false e i contenuti carichi di odio.
«Dobbiamo piuttosto rafforzare i media», che sono essenziali in una democrazia, ha aggiunto, invitando le aziende nazionali ad «assumersi le proprie responsabilità». Le loro spese pubblicitarie dovrebbero rimanere in Svizzera, invece di essere trasferite su piattaforme internazionali, ha concluso Masüger.
Difendetevi come i contadini, Jans - «Fate quello che sta facendo l'Unione svizzera dei contadini, ossia chiedete aiuto in modo coraggioso e chiaro, perché l'agricoltura è importante per l'approvvigionamento del Paese. Anche voi avete la stessa importanza», ha affermato il consigliere federale Beat Jans in un videomessaggio trasmesso all'incontro.
«La nostra democrazia ha bisogno di voi», ha aggiunto il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), auspicando che gli editori siano consapevoli di questa responsabilità. Il basilese anche avvertito che «gli obiettivi di profitto non possono essere l'unico scopo», una critica mossa in particolare al gruppo Tamedia lo scorso anno, in seguito all'annuncio di nuove misure di ristrutturazione delle sue testate: «Il giornalismo va oltre i guadagni materiali», ha ricordato Jans.
«Il buon giornalismo è costoso», ha proseguito il consigliere federale, lanciando un appello agli editori affinché difendano un giornalismo serio e basato sui fatti, che si concentri sulla rilevanza e non sul sensazionalismo e sulla polemica.
Più sostegno alla stampa - In termini di sostegno alla stampa, anche Jans ha rivolto la sua attenzione alla questione del diritto di protezione affine, che fornirebbe una «boccata d'aria fresca e un po' di tempo» al settore, ma non risolverebbe tutti i problemi. Il ministro ha osservato che il tema è stato generalmente accolto con favore in sede di consultazione, ma ci sono state anche opposizioni. Il Consiglio federale è convinto della necessità di tale norma e presenterà un messaggio in merito entro l'estate, ha aggiunto.
Jans ha invece espresso riserve sulla possibilità di chiedere un risarcimento ai giganti dell'IA come ChatGPT, che fanno largo uso di contenuti giornalistici per alimentare le loro risposte: «Dobbiamo stare attenti a non sovraccaricare la barca», ha avvertito.
La discussione sull'IA deve comunque essere condotta in modo approfondito, ha sottolineato Jans. Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale delle telecomunicazioni (DATEC) di fare il punto sulla situazione normativa in Svizzera. Il governo fornirà a breve «prime indicazioni» sul tema.
Fact-checking, opportunità per i media - Il ministro ha infine criticato la decisione di giganti di Internet come X e Meta di rimuovere la funzione di fact-checking dalle loro piattaforme. Ma la vede come un'opportunità per il giornalismo.
«Se non vogliono più distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, allora entrate in gioco voi, i media», ha sottolineato, invocando «un contro-movimento di fronte al diluvio di fake news».