Mezza Europa sulle tracce della carceriera e del carcerato. Lui è noto da tempo alle forze dell'ordine
ZURIGO - Il 27enne siriano, scappato ieri dal carcere di Zurigo con una poliziotta, è noto da tempo alle forze dell'ordine. Quella emanata dal Tribunale di Dietikon lo scorso mese di dicembre non era la prima condanna inflitta ad Hassan Kiko. A maggio 2014, il parrucchiere siriano aveva già subito un processo per violenza sessuale a Münchenwilen, nel canton Turgovia. Come riferisce la “Thurgauer Zeitung”, l’uomo era infatti stato accusato per un tentato stupro ai danni di una 19enne, risalente al 2012.
Kiko ha negato tutte le accuse - L’allora 23enne aveva promesso alla ragazza di tagliarle i capelli. Kiko aveva quindi portato la giovane nella sua camera al foyer per asilanti di Eschlikon, come aveva già fatto con molti altri conoscenti in precedenza. Ma questa volta il taglio di capelli non era il pensiero principale del ragazzo. Una volta giunti nell’appartamento, Kiko ha iniziato a rivolgere strane attenzioni alla ragazza. Secondo l’accusa il siriano avrebbe cercato di massaggiare e baciare la ragazza. La 19enne si oppose e lui la minacciò. Infine, tenendole un oggetto appuntito all’altezza della gola, la costrinse a praticargli sesso orale. Ma in tribunale l’uomo nega tutto, come farà pure nei casi successivi. Il procuratore però non molla e definisce come «credibile e molto coerente il racconto della presunta vittima». Anche il test del DNA condanna il siriano.
Donna aggredita sessualmente a Zurigo - Un’ulteriore prova sulla sua colpevolezza è stata aggiunta da una vicenda «molto simile» successa due settimane prima a Zurigo. Una donna era stata infatti abusata da uno sconosciuto con lo stesso modus operandi. «Una coincidenza incredibile» secondo il procuratore. Il siriano viene quindi condannato dal tribunale distrettuale di Münchewilen a 3 anni e mezzo di carcere senza condizionale nel giugno 2014. Ma non si sa se questa sentenza sia stata eseguita.
Pochi mesi dopo un altro reato - Il siriano non si ferma. E già a novembre 2014 trova un’altra vittima. Stavolta la ragazza è minorenne. Ha compiuto 16 anni proprio la sera in cui Kiko l’ha abusata dopo averla incontrata in un bar di Schlieren nel Canton Zurigo. Per il siriano non c’è più alcuna via di fuga. L’uomo viene condannato e rinchiuso nel carcere di Limmattal a Dietikon. Quello stesso carcere da cui, con l’aiuto di Angela Magdici, è evaso ieri.