Il "predicatore dell'odio" torna ad attirare su di sé l'attenzione dopo l'ennesima uscita contro «i non credenti»
BIENNE - Il "predicatore dell'odio", l'Imam Abu Ramadan, torna ad attirare su di sé l'attenzione dopo l'ennesima uscita contro coloro che non professano il suo stesso credo.
Stando alla "SonntagsZeitung" l'uomo, attivo nella moschea di Ar'Rahman a Bienne, ha recentemente denigrato tutti i «non credenti» definendoli alla stregua di morti. Per il predicatore, insomma, non vale la pena parlare con gli "infedeli" e solo Allah è in grado di riportarli in vita. Ramadan ha anche descritto la lapidazione degli adulteri come una punizione appropriata.
Sono già in corso due procedimenti penali contro il 66enne, che oggi si definisce un normale visitatore della moschea senza funzione: uno per sospetta frode all'assistenza sociale e un altro per sospetta discriminazione razziale. L'imam, durante una preghiera, avrebbe infatti espresso il desiderio di vedere distrutti ebrei e cristiani per mano di Allah.
Nel 1998 Abu Ramadan è arrivato in Svizzera come richiedente asilo, ma il suo status è stato revocato nel 2017 dopo aver viaggiato illegalmente in Libia diverse volte. Tuttavia, la sentenza non ha influito sulla sua condizione di residente: continua a disporre di un permesso C e usufruisce di prestazioni sociali.