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BERNAPredica l’odio, ma vive grazie all’aiuto sociale

23.08.17 - 10:44
Abu Ramadan, 64enne libico, nelle sue occasionali prediche svolte alla moschea di Bienne, prega Allah «per la distruzione di tutti i nemici dell’Islam». Lo stato sociale gli ha versato 600.000 franchi
20 Minuten / PD
Predica l’odio, ma vive grazie all’aiuto sociale
Abu Ramadan, 64enne libico, nelle sue occasionali prediche svolte alla moschea di Bienne, prega Allah «per la distruzione di tutti i nemici dell’Islam». Lo stato sociale gli ha versato 600.000 franchi

BIENNE - «Oh Allah ti prego di distruggere i nemici della nostra religione, distruggi gli ebrei, i cristiani, gli induisti, gli ortodossi e gli sciiti. Dio ti chiedo di distruggerli tutti e di restituire all’Islam la sua antica gloria». Queste parole, incitanti l’odio, sono state proferite dal 64enne Abu Ramadan lo scorso venerdì e riportate dal “Tages-Anzeiger”. Il libico, precedentemente disoccupato e ora in pensione, predica infatti occasionalmente nella moschea Ar’Rahman di Bienne.

Abu Ramadan è giunto nel nostro Paese alla fine del 1998 con lo statuto di rifugiato. In seguito ha ricevuto asilo e ora dispone di un regolare permesso C. Nonostante non abbia svolto alcuno studio in teologia, l’uomo viene soprannominato dai suoi “proseliti” lo “Sceicco”. E benché viva da 20 anni nel Canton Berna, il “profeta dell’odio” non è in grado di parlare né il tedesco né il francese.

Da pochi mesi Abu Ramadan vive grazie alla pensione anticipata. Ma in precedenza l’uomo aveva sfruttato per quasi 20 anni l’aiuto sociale. Il predicatore vive dal 2000 a Nidau, vicino a Bienne. Fino al 2003 l’uomo ha compiuto alcuni lavoretti saltuari, mentre dall’anno successivo ha vissuto solo grazie all'assistenza, che, versamento dopo versamento, gli ha elargito quasi 600.000 franchi.

L’avvocato del 64enne, incalzato dal "Tages-Anzeiger" e dal programma “Rundschau” della SRF, ha sottolineato che il suo cliente tiene gratuitamente le sue prediche del venerdì. Il legale ha pure spiegato che per i suoi frequenti pellegrinaggi a La Mecca e Medina, fatti con un’agenzia viaggi ginevrina, l’uomo riceve solo un rimborso spese per il viaggio. Le autorità di Nidau - contattate dal giornale zurighese - si sono trincerate dietro un laconico "no comment".

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