Non è stato possibile accertare le cause del decesso e nemmeno l'ora.
Per questo, in appello, la sentenza è stata praticamente ribaltata.
SAN GALLO - Nel complesso caso che circondava la morte di Jasmina, il tribunale doveva stabilire tra le altre cose se i genitori fossero colpevoli di omicidio colposo. Il caso era difficile da valutare in quanto l'autopsia non era stata in grado di determinare la causa esatta della morte e nemmeno l'ora esatta in cui era avvenuta.
Il Ministero pubblico aveva chiesto una pena detentiva di 10,5 anni per la madre e 8 anni per il padre. I genitori accusati, tuttavia, avevano chiesto l'assoluzione. Una settimana fa il tribunale si è riunito per circa undici ore e venerdì il verdetto è stato comunicato ai genitori.
Sentenza ribaltata - Il tribunale cantonale ha così ribaltato la decisione del tribunale di Rorschach. A quel tempo, i genitori furono condannati alla reclusione: la madre (37 anni) a sei anni, il padre (57 anni) a cinque anni. La sentenza d'appello è giunta alla conclusione che la posizione sostenuta dal grado inferiore di giudizio (secondo cui Jasmina era stata lasciata sola nella calda stanza dei bambini per circa due ore il 3 luglio, e per questo era morta a causa del calore), non è sostenibile. «Il medico legale non ha potuto determinare le cause della morte e l'ora del decesso», è spiegato nella sentenza. Anche il rapporto della polizia cantonale descrive l'ora della morte come errata. «Non si può dire di cosa sia morta la bambina», ha spiegato il giudice. Pertanto, i genitori sono stati assolti dall'accusa di omicidio colposo.
Altri capi d'accusa - Tuttavia, la violazione del dovere di cura e educazione, nonché il reato multiplo contro la legge sugli stupefacenti sono stati dimostrati. Jasmina non ha mai visto un pediatra, i suoi genitori consumavano cocaina in grandi quantità e la madre anche durante la gravidanza e l'allattamento.
La donna è stata anche giudicata colpevole di turbativa della quiete dei morti. Dopo aver trovato il corpo della figlia, aveva messo il suo corpicino n una valigia e l'aveva portato in cantina. Il cadavere è stato trovato lì, nell'agosto del 2015, dalla polizia cantonale.
Per questo, la madre è stata condannata a 30 mesi di reclusione, di cui 12 da scontare. Il padre è stato condannato a 21 mesi di reclusione sospesi per tre anni. Le spese procedurali a loro carico ammontano ad oltre 100.000 franchi.