In impennata negli ultimi anni, preoccupa per il suo potente fattore assuefazione e gli effetti devastanti sul fisico
Dal Messico, ai Paesi Bassi fino in Svizzera, le storie di chi ne ha abusato: «Mi ha divorato, completamente».
ZURIGO - In Svizzera si consuma sempre più metanfetamina, la sostanza stupefacente - vero e proprio fulcro della serie-culto “Breaking Bad” - sta cominciando a diventare estremamente popolare.
A confermarlo l'aumento dell'entità della droga sequestrata nelle retate della polizia. Si va dai 2 kg di 5 anni fa ai 10 kg del 2020, il quintuplo. E, ovviamente, si tratta solamente della punta dell'iceberg per quanto riguarda le quantità vendute, e consumate, quotidianamente.
«Mi ha divorato mentalmente, e fisicamente»
Se l'è iniettata per la prima volta durante un sex party omosessuale, e da lì non è più riuscito a dimenticarla: «Quando dicono che basta una volta, è davvero così», ricorda Patrick (30 anni) che per la metanfetamina ha buttato via la sua vita, «mi ha divorato, mentalmente e fisicamente». Due anni di dipendenze lo hanno portato sul lastrico: «ho anche iniziato a prostituirmi per pagarmela». Ora si trova in un centro di riabilitazione: «Ho dovuto scegliere, o la “meta” o la vita».
La crescita esponenziale della "meth" in Svizzera non è passata inosservata nemmeno a Sabin Bührer, del Centro per le dipendenze di Zurigo: «Il vero grande problema di questa droga è che crea dipendenza molto rapidamente. Proprio perché lo sballo che dà è estremamente più forte, della cocaina per esempio, già dal primo utilizzo è facile volerne ancora».
Una dipendenza che spesso porta con sé conseguenze drammatiche: «insonnia grave, problemi di stomaco, sbalzi d'umore e cambi di personalità, ma poi anche apatia e sfinimento cronico... la chiamano droga zombi, un motivo c'è». Il suo consiglio è uno solo: «Se vi trovate in difficoltà, o conoscete qualcuno che è in difficoltà, chiedete aiuto».
«Non ho dormito per 5 giorni e 5 notti»
Altre brutte esperienza con la "meth" ce le ha avute Sergej (37 anni) che ricorda ancora un trip tanto terribile da portarlo a smetterla per sempre: «Pensavo di morire, non ho dormito per 5 giorni e 5 notti, alla fine non riuscivo quasi più a respirare. Ne ho provate diverse di sostanze nella mia vita, ma nessuna devastante come quella».
Parte dal Messico e arriva fino in Svizzera, passando per Paesi Bassi e la Germania. Dopo la coca, sono i cartelli del narcotraffico messicano i re dello spaccio su scala europea come confermato dalla reporter olandese della SRF Elsbeth Gugger in un recente servizio.
È il canton Neuchâtel uno dei punti più caldi per quanto riguarda le problematiche legate alla "meta". Gli spacciatori sono perlopiù anche consumatori e i conflitti nell'ambiente vengono risolti con la violenza, come confermato dalla Cantonale che riporta di sparatorie, scontri mortali e persino un assalto all'arma bianca con un machete. Spesso e volentieri però le vittime non denunciano, per paura di ripercussioni.
Ma cos'è la metanfetamina? Nata in Giappone nei primi del '900 e utilizzata per la cura dell'asma, una sua variante è poi diventata estremamente popolare come stupefacente nei paesi poveri. Fra i motivi c'è la facilità di sintesi - possibile con ingredienti legali - e gli effetti, che permettono di sopportare sforzi fisici per un periodo prolungato. Viene fumata o iniettata, all'assunzione l'effetto può permanere anche per 6-12 ore.
«Io continuo a farmi, ma la mia famiglia non lo sa»
Una storia di dipendenze lunga una vita quella di Daniel (31 anni): «A casa mia era un casino, ho iniziato a fumare erba a 13 anni e poi sono finito nella tossicodipendenza. Oggi ha moglie e figli, ma consuma droghe regolarmente: «Io la "meta" preferisco fumarla, una volta l'ho fatto quotidianamente per 5 settimane, la depressione che ti prende dopo è orribile, e dura settimane. Per ritornare su devi usarne ancora».