Il Tribunale federale ha respinto il suo ricorso per ottenere la libertà condizionale: «Il rischio di recidiva è alto».
Nel 2008 a Köniz l'allora 24enne aveva fatto uccidere una donna slovacca di 31 anni con la quale intratteneva una relazione e dalla quale aspettava un figlio.
LOSANNA - L'uomo che ha fatto assassinare la sua compagna nel 2008 a Köniz (BE) non beneficerà della liberazione condizionale. Il Tribunale federale (TF) ha infatti respinto un suo ricorso e conferma la decisione della giustizia bernese.
La sezione dell'esecuzione delle pene del Canton Berna nell'agosto 2020 aveva decretato che le condizioni per una liberazione non erano soddisfatte. Una domanda in tal senso era stata inoltrata dall'uomo poiché aveva già scontato i due terzi della pena a 18,5 anni di carcere.
In una sentenza pubblicata oggi, il TF si allinea alla decisione della giustizia bernese. Fra le altre cose è emerso che il condannato ha intrattenuto e dissimulato una relazione intima con la sua terapeuta, un fatto ritenuto indizio di personalità manipolatrice.
Tutto questo, suggerisce che le motivazioni a seguire un trattamento fossero superficiali e che aspetti importanti della personalità dell'interessato non erano in precedenza affiorati. Considerando questi fatti, si teme una recidiva sul lungo termine.
L'uomo nel 2010, all'età di 26 anni, è stato condannato per aver commissionato l'assassinio della compagna, una slovacca di 31 anni incinta di tre mesi. L'autore del crimine, un 22enne che ha pugnalato la vittima su un parcheggio di Köniz, è stato condannato a 14 anni di carcere.