BELLINZONA - Il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha condanno oggi a 20 anni di reclusione il 29enne turco-svizzero che, nel settembre 2020, uccise a coltellate un portoghese a Morges (VD).
Nell'aprile 2019, l'imputato aveva inoltre tentato d'incendiare una stazione di servizio a Prilly (VD), sopra Losanna, con l'intenzione di farla esplodere.
La Procura federale aveva chiesto a dicembre una pena di 18 anni di reclusione per assassinio, tenuto conto del grado di responsabilità dell'imputato, accompagnata da un internamento per garantire la pubblica sicurezza. Il procuratore federale Yves Nicolet aveva insistito sulla «colpa estremamente pesante» dell'imputato.
L'imputato è stato riconosciuto colpevole di assassinio, lesioni personali, tentato incendio e tentata esplosione, minacce, propaganda in favore dello Stato islamico (Isis) e infrazione alla legge sugli stupefacenti. È stato invece assolto dall'accusa di atti di propaganda.
La durata della detenzione preventiva - 1'307 giorni - è dedotta dalla pena di 20 anni di prigione.
«Egoismo primario e odioso»
Oltre a promuove l'istituzione di un "cosiddetto califfato", l'imputato voleva raggiungere l'ambito status di "mujaheddin". Era guidato da un «egoismo primario e odioso», aveva sottolineato a dicembre il procuratore. L'uomo ha scelto una vittima a caso, senza conoscerla, senza alcun riguardo per la sua vita o per i suoi parenti.
Secondo l'accusa, anche l'aggressione a una guardia carceraria, ferita con una penna 11 volte e presa a pugni, è da considerarsi un tentato assassinio, data l'implacabilità e i futili motivi dell'autore.
Durante il tentativo d'incendio di una stazione di servizio a Prilly nell'aprile 2019, l'imputato era consapevole del rischio di esplosione e d'ingenti danni. Secondo il procuratore, è stata solo la sua mancanza di conoscenza del funzionamento delle pompe di benzina a far fallire l'attacco.