Si tratta di un ingegnere di 31 anni: fermato mentre effettuava un giro di consegne in città.
ZURIGO - In uno zaino aveva quattordici sostanze diverse, tra cui cocaina, ketamina, ayahuasca e oppio. Con la sua auto era impegnato in un giro di consegne in città. La Polizia lo aveva fermato nell'aprile del 2020, in pieno confinamento Covid. Oggi il 31enne, un ingegnere svizzero-romando, è stato condannato a 24 mesi sospesi con la condizionale proprio per aver fatto da corriere per una rete di fornitori a domicilio di stupefacenti che operava attraverso Telegram e si faceva chiamare "Vitamintaube" (Piccione delle vitamine).
Il caso mostra come lo spaccio di stupefacenti non avvenga più soltanto nei parchi o agli angoli delle strade, ma anche comodamente a casa come quando si ordina una pizza. Attraverso la rete di "piccioni viaggiatori", gli utenti potevano ordinare con il telefonino sostanze di ogni ogni tipo.
Davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo, l'uomo ha dichiarato di avere iniziato a fare il corriere perché con l'inizio della pandemia non aveva i soldi per pagare i dipendenti della sua ditta. Oltre alla pena detentiva sospesa, la prima istanza lo ha condannato anche a una pena pecuniaria di 180 aliquote da 80 franchi. Esattamente come chiedeva la pubblica accusa.
Presentando la sentenza, il giudice gli ha riconosciuto il fatto di essere un «piccolo ingranaggio a un basso livello gerarchico» e di aver preso la decisione sbagliata in un momento di disperazione.
Il giovane imprenditore ha confessato gli addebiti ed ha anche deciso di devolvere i circa 22'000 franchi che ha guadagnato al centro medico dell'Associazione per la riduzione dei rischi legati all'uso di droghe (Arud) di Zurigo.
Quello odierno è il secondo processo che a Zurigo ha interessato un corriere del servizio di "delivery" tramite il servizio di messaggistica Telegram. Nell'aprile del 2021 era stata condannata, sempre a Zurigo, una giovane rumena. Gli inquirenti non sono però mai riusciti a risalire ai veri responsabili del traffico.
I fornitori non si sono mai fatti riconoscere dai corrieri e le sostanze venivano spedite per posta, in porzioni preconfezionate, in appositi punti di raccolta. I clienti pagavano in contanti o in Bitcoin.
Secondo un'inchiesta della rivista "Beobachter", il canale dei "piccioni delle vitamine", attivo in diverse città svizzere, è scomparso da Telegram in seguito ai due arresti, ma sarebbe in seguito ricomparso con lettere spedite per posta agli ex clienti, con tanto di listino di prodotti in offerta speciale.