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GINEVRAA Ginevra si potrà fare il bagno con il burkini: «Attentato alla laicità»

14.02.23 - 10:12
La riforma del regolamento delle piscine della città divide, e l'Udc promette un referendum per il divieto
Depositphotos (Kzenon)
A Ginevra si potrà fare il bagno con il burkini: «Attentato alla laicità»
La riforma del regolamento delle piscine della città divide, e l'Udc promette un referendum per il divieto

GINEVRA - Si potrà indossare il burkini nelle piscine della città di Ginevra, lo ha decretato ieri sera il consiglio comunale con una maggioranza di 38 a 33 (e un solo astenuto) nel terzo dibattito sulla riforma dei regolamenti per le strutture sportive.

Nelle strutture sportive e nei lidi del capoluogo il nuovo regolamento permetterà d'indossare capi da bagno che siano «decenti e appropriati», senza entrare nel dettaglio delle tenute dei bagnanti e delle bagnanti.

Un cambio netto rispetto al quello precedente - che aveva requisiti molto dettagliati per costumi maschili e femminili (con tanto di misure) - proposto dalla sinistra guardando all'inclusività e tenendo in considerazione i disabili, le donne incinte e le persone con cicatrici: «Francamente, il burkini è l'ultimo dei nostri pensieri», ha confermato il consigliere comunale socialista Pascal Holenweg, uno dei proponenti.

La cosa non è andata affatto giù alla destra, soprattutto all'asse Udc-Plr, che ha visto nel testo un'apertura al burkini e che ha parlato «d'imposizione di un dogma» e di «attentato alla laicità».

I democentristi, intanto, promettono di portare la decisione davanti al popolo ginevrino, scrive il Tribune de Genève, iniziando una campagna di raccolta firme da tradurre in referendum. Stando a Le Temps, lo stesso potrebbero fare anche i liberali.

Di burkini e piscine se n'era parlato anche in Ticino, e precisamente nel 2021 a Locarno, con una risposta netta da parte del Municipio a una mozione leghista.

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COMMENTI
 

La Fenice 1 anno fa su tio
In linea di massima, nel rispetto ed adempienza delle regolamentazione in materia e dalla decenza e buon senso, è considerata libertà anche la scelta d'indossare un determinato capo d'abbigliamento rispetto ad un'altro. Tuttavia tale scelta non può essere legittimata e non si applica a ruoli professionali e contesti specifici che necessitano di una regolamentazione in materia di vestiario. Attività ludiche e sportive, individuali e/o di gruppo, rientrano all'interno della sfera personale e di partecipazione sociale. Tuttavia la maggior parte dei luoghi dove praticare attività ludiche e sportive si trovano in strutture e/o aree pubbliche e la probabilità di incontrare o interagire con altri individui risulta realistica. Perciò anche questi contesti necessitano di una regolamentazione in materia di vestiario. Gli interrogativi che emergono sono legati alle declinazioni di significato del termine libertà. Dalla sua portata oggettiva e possibile applicazione all'interno della nostra società, al significato che gli attribuiamo a livello giuridico, personale e comunitario. Ultimamente anche dal modello che pare vogliamo “esportare”. Da un punto di vista giuridico l’applicazione delle regolamentazioni sono necessarie per molteplici ragioni, anche tecnico-strumentali, che poggiano le loro motivazioni sul bisogno che in quel dato contesto si riconosce tale. Se consideriamo invece la dimensione personale e comunitaria emerge la portata dei compromessi che i singoli individui, e/o etnie, sono chiamati a rispettare per compiacere le volontà della maggioranza che riveste maggiore potere all’interno di una data comunità. Dal rispetto e considerazione della propria tradizione, cultura, filosofia e credo alla difesa dei valori e principi che si riconoscono tali e che sono socialmente condivisi. Modello che non differisce molto da paesi che ad oggi riconosciamo sotto “dittatura”. Tuttavia non riusciamo a cogliere la profondità delle nostre contraddizioni. I preconcetti ed il diniego, nell’accoglienza della diversità culturale e delle scelte del singolo, derivano dalla paura di veder minata la propria integrità culturale costellata di tradizioni famigliari e colme di significato e perché si vieni offesi nei propri valori e credi. Ci riconosciamo uno Stato progredito, democratico e libero e chiediamo agli Stati che non riconosciamo tali di adeguarsi al nostro modello ed interferendo con gli affari interni di quei determinati paesi in forma diretta e indiretta. Eppure non siamo in grado di poterci definire uno Stato progredito; all’interno del quale la libertà di espressione, d’essere e di credere possa essere garantita, tutelata e socialmente accettata e condivisa.

Taurus57 1 anno fa su tio
Che vergogna, la genuflessione della Svizzera a musulmani e israeliani è rivoltante.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Noto con dispiacere che con i romandi condividiamo non solo la lingua neo latina ma pure la scarsa capacità di focalizzarci su temi di decente rilevanza con il minimo di serietà necessaria per non sembrare ridicoli.

italo_calvo 1 anno fa su tio
Ma che facciano il bagno nelle torpide acque del Nilo

Scigu 1 anno fa su tio
E meno male che $inistrati e Verdi anguria dovrebbero essere i paladini della “libertà” delle donne. 🤡

Mat78 1 anno fa su tio
Romandi...la maggioranza è sempre la stessa... i così detti borghesi di sinistra, chiusi nelle loro lussuose proprietà ginevrine, con la spuzzetta sotto il naso verso i propri compatrioti magari, non subiscono le conseguenze di questa ideologia autolesionista che frustra ogni rispetto dell'identità locale. Non vivono nei quartieri popolari, ormai zeppi di stranieri, in cui non si percepisce quasi nemmeno più di essere in Svizzera. Credono di essere progressisti e di creare un società aperta, cosmopolita, più tollerante...tutto questo probabilmente per gratificare piuttosto il loro ego, per sentirsi "dei giusti" e dare l'esempio corretto, in realtà si fanno sputare in testa dalla maggioranza di costoro; gente che rigetta i nostri valori e pretende di imporre i propri in casa d'altri. La tolleranza ed il rispetto tra culture non possono esistere se non c'è reciprocità.

Isone 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Mat78 santo subito!

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Accettare certe c4g47e,basate su istituzioni retrograde da medioevo,mostra tutta L ipocrisia della Sinistra. Si lotta contro le discriminazioni,poi si accettano cose dove le donne vengono considerate esseri inferiori! 🤮🤮🤮

Nina 1 anno fa su tio
Risposta a Hatezov lll
👍👍👍

Isone 1 anno fa su tio
Risposta a Hatezov lll
Hatezov III santo subito!

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Tra un po' dovremo mettere tutti lo scafandro da palombaro in piscina per non urtare la sensibilità di gente differentemente integrata

dan007 1 anno fa su tio
Svizzera Francese periferia dei ghetti Parigini con tutte le problematiche culturali mancanza di civismo delinquenza non rispetto delle regole della nostra cultura ci impongono il loro dictat, mense halal, scuole senza crocifisso, moschee, ramadan durante il lavoro odio verso l'occidente profittano di tutti gli aiuti facendo figli a catena relegando la donna in un ruolo di schiava come si puo accettare tutto questo quando 20 anni fa non ti rinnovavano neanche il permesso B per futili motivi

marcoro 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
Perfettamente d’accordo.

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
La differenza tra un liberale e un UDC é che i liberali sono per l'autodeterminazione e la libera scelta mentre quelli di destra destra vogliono regolare la tua vita secondo le loro convenzioni.. Se una vuole andare in piscina in Burkini ma qual'é il problema...e se vuole andare in topless niente in contrario. La frase che uno ha detto :"attentato alla laicità..."é assurdo. Quello che da fastidio agli intolleranti è che una donna mussulmana voglia andare in piscina vestita secondo la sua tradizione. Certo in Svizzera non dovrebbe essere obbligata a farlo da terze persone , ma solo farlo per libera scelta. Ma questo é un'altro discorso. Quelli chiusi di mente che si facciano un giro a Zurigo o Basilea e si renderanno conto che c'è già tutto il mondo qua, tutte le culture diverse ed é normale cosí , ed è anche bello cosí. Benvenuti al pianeta terra 2023.

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a Pensopositivo
Non sono d'accordo con te sta volta, rileggiti la Costituzione. Le donne mussulmane sono discriminate e costrette, questo è contrario ai nostri valori, è un nostro dovere difenderli. L'intolleranza è pretendere di mettere la muta alle donne per farle fare il bagno.

Afrodita 1 anno fa su tio
che gente ipocrita

Tocqueville Alexis de 1 anno fa su tio
Chissà che bello per le nostre donne normali in bikini entrare nelle acque che precedentemente hanno preso gli aloni di ascelle di donne velate...

Isone 1 anno fa su tio
Che bella notizia! Finalmente potrò andare in piscina vestito da Dark Vador ed il bagnino non potrà dirmi più niente, in nome dell'uguaglianza di trattamento.

carlo56 1 anno fa su tio
pur comprendendo molte cose non vedo cosa ci sia di male: l’importabte è che si veda il viso, coi il come ci si vesta o non vesta è e deve restare personale, ed essere accettato. ci mancherebbe!

Barbiere 1 anno fa su tio
Risposta a carlo56
Concordo, sarebbe come indossare una cuffia per l’acqua, tra l’altro obbligatorio nelle piscine in alcuni paesi.

Tocqueville Alexis de 1 anno fa su tio
Risposta a carlo56
E' un problema di igiene. Io quest'estate ne ho viste "velate e bardate" nelle nostre piscine pubbliche, che si immergevano fino alle spalle nelle piccole piscine dei bambine, con la scusa che dovevano seguire i figli nelle fresche acque delle piscine dei bambini. Il problema è che queste donne "velate e bardate", prime se ne stavano 1 o 2 ore sotto l'ombrellone e la stinca del sole con 31 gradi all'ombra..., e poi dopo aver sudato per bene sotto i vestiti "velate e bardate", si immergevano nella piscina dei bambini... eh insomma non è proprio una bella cosa igienica, oltre che brutta "esteticamente", perché i figli delle donne "velate e bardate" vedevano le altre donne normali in bikini e si dicevano "ma che probblema tiene 'a mmammà che si addobba così a 31 gradi all'ombra"...

Hatezov lll 1 anno fa su tio
Risposta a carlo56
È una privazione della Libertà per le donne!!

Nina 1 anno fa su tio
Risposta a Hatezov lll
Alexis , totalmente d'accordo , é un problema di igiene pubblica
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