La decisione di questa mattina degli Stati conclude l'iter turbolento della proposta del centro-sinistra
BERNA - Matematico, ma non troppo in realtà, visto che il no è passato davvero per un soffio.
La bocciatura degli Stati ha fatto seguito, questa mattina, a quello espresso ieri dal Nazionale. È quindi definitivamente affossato l'iter legislativo del progetto per un adeguamento dell'AVS e dell'AI al rincaro. Il primo stop alle Camere Federali aveva già fatto parecchio discutere.
Il margine della maggioranza, questa volta, è stato davvero stretto con 21 favorevoli, 20 contrari e un astenuto.
Fra le motivazioni dei contrari - soprattutto la parte che dal parlamento che dal centro arriva fino alla destra - c'è soprattutto la disparità fra i costi e i presunti benefici della misura.
Da una parte, per la qualità della vita delle persone che ne usufruirebbero l'amento inciderebbe in maniera marginale (dai 7 ai 14 franchi), dall'altra i costi per le casse della Confederazione sarebbero tutt'altro che trascurabili (attorno ai 450 milioni di franchi).
Inoltre, al momento le pensioni sono già adeguate periodicamente al costo della vita. Per il 2023 già lo scorso ottobre era stato annunciato un incremento del 2,5%. Una cosa, questa, rimarcata in presenza dal consigliere federale Alain Berset.