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GRIGIONI"Un gesto razzista e discriminatorio"

20.07.23 - 17:36
Una famiglia di ebrei ortodossi cerca di prenotare una casa a Parpan. Richiesta rifiutata perché non soddisfa i requisiti
Depositphotos
"Un gesto razzista e discriminatorio"
Una famiglia di ebrei ortodossi cerca di prenotare una casa a Parpan. Richiesta rifiutata perché non soddisfa i requisiti

PARPAN - Quella che sembrava una normale richiesta di prenotazione di una casa per le vacanze, si è trasformata in una caso di "razzismo e discriminazione". A sentirsi colpita la famiglia Feldinger di ebrei ortodossi, desiderosa di passare una vacanza in una casa collettiva a Parpan, nei Grigioni. Niente da fare però per il gruppo perché secondo la società che gestiva l'immobile "la casa non soddisfa i requisiti dei gruppi ebraici strettamente ortodossi". In aggiunta sempre gli affittuari hanno detto che, in passato, il proprietario aveva avuto esperienze negative proprio con tali gruppi. Da qui il rifiuto che ha scatenato la polemica. 

La storia, raccontata dal Blick, si tinge, secondo la famiglia, di connotati discriminatori che non sono stati lasciati passare. Ma ecco cosa è accaduto: il 25 giugno, Channah Feldinger (32 anni) aveva mandato una prenotazione per la casa. Con almeno undici membri della famiglia, tra cui quattro adulti e sette bambini e adolescenti, la famiglia Feldinger avrebbe voluto trascorrere dieci giorni nei Grigioni in agosto.

Ma invece di ricevere una conferma, ecco che arriva il rifiuto. La casa è gestita da una società svizzera, ma la risposta proviene dalla società madre con sede in Germania. "Purtroppo le nostre case non soddisfano i requisiti dei gruppi strettamente ebraico-ortodossi. Poiché non vogliamo impedire a nessuno di praticare la propria fede, e a causa della nostra esperienza nel trattare le nostre case (danni e reclami), purtroppo non possiamo farvi un'offerta di affitto".

Ma lo zio di Channah Feldinger, Manny Feldinger, ebreo rigorosamente ortodosso, non accetta la risposta. "È chiaramente razzista e discriminatoria", dice al Blick. Naturalmente, un proprietario può decidere a chi affittare la propria casa. Tuttavia, la risposta appare, allo zio, formulata in modo offensivo. Feldinger ha così presentato una lettera alla Commissione federale contro il razzismo che ha classificato la risposta come "razzista/antisemita".

L'azienda responsabile ha ribadito al Blick che evita di affittare le proprietà a gruppi strettamente ortodossi. Quando gli è stato chiesto, il responsabile ha poi spiegato che l'azienda ha affittato le sue case a tali gruppi per molti anni. Dopo esperienze negative, però, ha deciso di smettere. Spiegazione rispedita però al mittente sempre da Manny Feldinger che ha sottolineato come sia comunque loro prassi stipulare assicurazioni di viaggio e come le "mele marce" ci siano ovunque, facendo riferimento ai casi di danneggiamenti lamentati dai proprietari dell'immobile. Intanto per quest'anno la riunione di famiglia dei Feldinger è stata annullata.

 

 Antisemitismo in Svizzera, i dati

Il numero di episodi antisemiti in Svizzera è aumentato nel 2022. Lo ha evidenziato l'ultima indagine sul tema, secondo cui di molti casi è responsabile una sottocultura ossessionata dalle teorie del complotto. 
Stando al rapporto sull'antisemitismo per il 2022, l'anno scorso sono stati registrati 910 incidenti, di cui 853 sul web (+6%). Altri 57, contro i 53 del 2021, si sono invece verificati nella vita reale. Dal rapporto è emerso  come il 75% degli episodi osservati online siano da far risalire al servizio di messaggistica Telegram. Si è trattato di una notevole crescita in termini percentuali rispetto al 2021, quando tale quota si era fermata al 61%.
Le ragioni di tale incremento sono dovuto innanzitutto dalla mancanza di moderazione e sanzioni da parte dei gestori della piattaforma, carenze già criticate negli anni precedenti. Nel mondo reale nel 2022 è avvenuto poco più di un incidente antisemita alla settimana, in primis dichiarazioni, insulti o diffamazioni. Per la prima volta dal 2018 è però stata segnalata pure un'aggressione: in febbraio, a Zurigo

 

 

 

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