Contro la donna ci sono procedimenti penali in corso in Svizzera e in Germania. «Non sapeva nemmeno fare un elettrocardiogramma».
ZURIGO - Una settimana fa, una casa di cura di Zurigo ha licenziato una delle sue dipendenti con effetto immediato. Il motivo? La donna (per cui vale la presunzione d'innocenza) è sospettata di essere una truffatrice. In altre parole: è accusata d’aver lavorato per mesi come medico fornendo titoli di studio falsi e millantando esperienze professionali.ortati a termine.
Lo riferisce il Tages Anzeiger. La donna, 43enne di origine ucraina, in precedenza aveva fatto domanda per lavorare come pediatra. Al colloquio, la presunta dottoressa aveva raccontato d’aver studiato prima nell’Italia Meridionale e poi in un rinomato ateneo del Nord della penisola, accumulando poi esperienza professionale come medico a Napoli e come anestesista in Germania.
Sono emerse subito, però, alcune incongruenze. Intanto, non aveva menzionato l’italiano fra le lingue conosciute. Inoltre, non conosceva il numero di vaccini che, solitamente, vengono somministrati a un bambino. «L’ho dimenticato», sarebbe stata la risposta della donna.
La donna aveva avuto dei precedenti anche in Germania: stando a quanto riporta il "Südkurier" la 43enne avrebbe consegnato a una clinica un documento ritenuto poi falso (è scattata una denuncia penale a suo carico da parte delle autorità di Stoccarda). Peraltro, una volta assunta, sono emerse diverse lacune da parte del presunto medico: «Non era nemmeno in grado di fare un elettrocardiogramma», ha dichiarato un portavoce della clinica. Dopo soli due mesi e mezzo, è stata licenziata.
La donna ha cercato allora fortuna in Svizzera: gli inquirenti sospettano però che abbia falsificato altri documenti, fra cui un diploma di medicina riconosciuto dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Su richiesta del Tages Anzeiger, il Ministero pubblico argoviese ha confermato un’indagine penale in corso contro la donna. Anche l’UFSP avrebbe sporto denuncia. La diretta interessata, per cui fino a prova contraria vale la presunzione di innocenza, non ha rilasciato commenti. Il suo avvocato, però, ha minacciato azioni legali per difendere la reputazione della donna.