L'uomo, un 50enne bosniaco, ha sottratto illecitamente 240'000 franchi per pagare debiti che aveva contratto prima della pandemia.
AARAU - Il Tribunale cantonale di Argovia ha condannato il proprietario di un'impresa edile per truffa, falsità in atti e riciclaggio di denaro. Nel 2022 l'uomo si è accaparrato illecitamente crediti Covid per 240'000 franchi.
Il 50enne, cittadino della Bosnia ed Erzegovina, è stato condannato a una pena detentiva di 18 mesi sospesa con la condizionale. Il periodo di prova è di due anni. Dovrà inoltre pagare una multa di 5500 franchi, emerge dalla sentenza pubblicata oggi. Si tratta di una pena superiore a quella domandata dal Ministero pubblico, che chiedeva 10 mesi con la condizionale e una multa adeguata.
Quale unico proprietario e direttore dell'azienda, ha annunciato nel marzo 2020 forti difficoltà causate dalla pandemia. All'atto pratico è però risultato che l'uomo ha utilizzato i 240'000 per saldare debiti già esistenti prima della crisi sanitaria legata al coronavirus.
In prima istanza l'uomo era stato assolto per quel che riguarda i principali capi d'imputazione, ed era stato condannato semplicemente a una multa di 500 franchi per violazione dell'Ordinanza sulle fideiussioni solidali Covid-19. Il ricorso è stato inoltrato dal Ministero pubblico.
Attualmente nel solo canton Argovia sono in corso oltre 300 procedimenti legati ai crediti Covid. La somma totale dei presunti delitti ammonta a 31 milioni di franchi.