È l'«Operazione Jackal», dell'Interpol. Ecco come la Fedpol ha colpito le confraternite nigeriane
BERNA - È stata denominata «operazione Jackal» e ha coinvolto le forze di polizia di tutto il mondo. Coordinata da Interpol, ha puntato a contrastare la criminalità organizzata dell'Africa occidentale. E anche la Svizzera ha dovuto fare la sua parte: grazie al lavoro delle polizie cantonale e comunali, dell'Ufficio federale di polizia fedepol nonché dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), tra le diverse centinaia di controlli, sono stati sequestrati oltre 8,5 chili di cocaina, 88mila franchi e 10mila euro in contanti. Le manette sono scattate per 22 persone, di cui dieci sono state poste in stato di carcerazione. Si tratta prevalentemente di cittadini nigeriani. Il perseguimento penale dei casi spetta alle pertinenti autorità cantonali.
La più grande operazione coordinata in Svizzera ha avuto luogo a Losanna, lo scorso maggio quando era stato sequestrato più di un chilo di cocaina e oltre 48mila franchi in contanti, durante una perquisizione domiciliare in un edificio plurifamiliare. In occasione di un controllo a Ginevra, l'UDSC ha messo al sicuro altri 5 chili di cocaina nascosti nel bagaglio di un uomo. E ancora, a Losanna, la polizia ha trovato un totale di 2,5 chili di cocaina durante il controllo di due uomini. Uno dei due aveva ingerito 92 ovuli contenenti complessivamente 1,4 chili della sostanza.
Lotta contro le confraternite - L'operazione Jackal è una misura internazionale coordinata da Interpol allo scopo di combattere la criminalità organizzata dell'Africa occidentale, in particolare le confraternite nigeriane. L'operazione prende di mira le risorse finanziarie delle reti criminali. La criminalità organizzata nigeriana finanzia le sue attività con i proventi della truffa online, del traffico di stupefacenti, della tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e del riciclaggio di denaro. L'operazione Jackal pone pertanto l'accento sulla lotta a queste categorie di reato.
Attive da 20 anni in Svizzera - Secondo le conoscenze attuali, diversi gruppi criminali di origine nigeriana sono attive in Svizzera da circa 20 anni. Le confraternite più note sono «Black Axe», «Vikings» e «Supreme Eiye Confraternity» (SEC). Le informazioni ottenute nell'ambito della cooperazione internazionale di polizia indicano che questi gruppi sono dediti al traffico di droga e a diverse forme di truffe online, tra cui il metodo «romance scam». Le confraternite nigeriane praticano inoltre la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale come pure il riciclaggio di denaro finalizzato a dissimulare l'origine illegale dei proventi dei loro reati. L'operazione Jackal conferma la presenza in Svizzera di presunti membri delle confraternite nigeriane, lasciando quindi presumere che queste ultime funzionino come reti criminali anche nel nostro Paese.
Le confraternite nigeriane sono nate negli anni '50 come associazioni studentesche, create originariamente per raggiungere obiettivi sociali quali l'uguaglianza e la giustizia. Sono state vietate dal governo nigeriano verso la fine degli anni '70. Nel corso degli anni le confraternite si sono trasformate sempre più in gruppi criminali dotati di reti estese su scala mondiale.