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URIVotare a 16 anni, il Gran Consiglio dice sì

18.05.20 - 16:16
Dopo il Governo, anche il Parlamento si è detto favorevole a un abbassamento dell'età.
Keystone
L'insolita aula del Parlamento urano
L'insolita aula del Parlamento urano
Fonte ats
Votare a 16 anni, il Gran Consiglio dice sì
Dopo il Governo, anche il Parlamento si è detto favorevole a un abbassamento dell'età.
Dieci anni fa però il popolo rispedì al mittente la proposta. Oggi è solo l'UDC a sollevare dubbi su una possibilità concessa anche dal Canton Glarona

ALTDORF - Il parlamento urano vuole abbassare a 16 anni l'età per poter votare a livello cantonale. Oggi ha accettato - per 40 voti contro 15 e un astenuto - una mozione in questo senso. Attualmente, solo Glarona concede tale possibilità ai minorenni.

Anche il governo del canton Uri si era già detto favorevole in gennaio, quando aveva annunciato a sua volta il sostegno alla mozione, presentata da membri dei quattro gruppi in Gran Consiglio.

Dieci anni fa un tentativo simile era stato fatto dalla Gioventù socialista (GISO). Pure in quel caso, sia il legislativo che l'esecutivo avevano dato il proprio assenso. Tuttavia, la proposta era stata rispedita al mittente dal popolo, che in votazione l'aveva bocciata con l'80% di no.

Dubbi solo dall'UDC - Oggi, i soli dubbi sono stati espressi dall'UDC. Secondo i suoi membri, gli adolescenti di 16 anni che non pagano le imposte non devono subire le conseguenze delle loro decisioni alle urne. La gioventù è cambiata, ha ribattuto un deputato PPD, e va coinvolta nella politica in uno stadio più precoce.

Se il diritto di voto venisse allargato a 16enni e 17enni, a Uri il numero di elettori aumenterebbe del 2-3%. In ogni caso, la mozione accorda sì ai minorenni la possibilità di recarsi ai seggi, ma non quella di essere inseriti in una lista, che resterebbe riservata a chi ha già compiuto i 18 anni.

A Glarona, il voto ai 16enni a livello cantonale è offerto dal 2007. Il cantone, vittima di un esodo, ha in tal modo voluto incentivare i suoi giovani a restare. Lo scorso febbraio, gli abitanti di Neuchâtel hanno invece affossato una proposta sulla stessa falsariga, anche se in quel caso il diritto di voto sarebbe stato accordato su richiesta e non universalmente.

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