Lo ha proposto il Consiglio Federale, secondo Sommaruga però non sarà un ticinese. E c'è già un possibile nome
BERNA - Il Consiglio federale non si oppone al candidato dei sindacati per il secondo seggio che spetta loro nel Consiglio di amministrazione della Posta. La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha sottolineato in una conferenza stampa a Berna, che il posto vacante non è destinato a un rappresentante della Svizzera italiana.
«No si tratta di una questione di lingua o di regione. I sindacati hanno diritto ad avere due seggi nel cda della Posta e la persona proposta è per uno di questi», ha dichiarato Sommaruga. Il Consiglio federale non può opporsi a una proposta dei sindacati, ad eccezione di casi comprovati di procedimenti penali o di conflitti di interesse, ha aggiunto la ministra socialista.
Secondo indiscrezioni di stampa, la persona proposta è l'ex consigliere nazionale Corrado Pardini (PS/BE). La sua elezione dovrebbe venir confermata lunedì nel corso dell'assemblea generale del Gigante giallo.
La nomina di Pardini era stata anticipata ieri da varie testate del gruppo Tamedia. Diversi deputati ticinesi a Berna raggiunti dai media cantonali e non, avevano criticato questa scelta, sostenendo che Pardini, benché parli italiano, non ha rapporti con la Svizzera italiana. Sommaruga, senza mai fare il nome di Pardini, ha respinto le critiche dicendo che il posto in questione spetta ai sindacati e che il nome del nuovo eletto è stato da loro proposto.
«Oggi in Consiglio federale abbiamo tenuto una discussione e ribadito l'importanza dell'equa rappresentanza delle lingue nelle ex regie federali, nell'amministrazione e nelle commissioni extraparlamentari», ha risposto la presidente della Confederazione a una domanda di un giornalista.
Pardini, 54 anni, può vantare una lunga esperienza come sindacalista e politico. È membro del Comitato direttore di Unia ed è stato consigliere nazionale a Berna dal 2011 al 2019. Lo scorso ottobre ha però mancato la rielezione.