I delegati hanno invece respinto la legge sulle misure rafforzate contro il terrorismo
BERNA - Senza sorprese, i delegati dei Verdi datisi appuntamento on-line hanno accolto oggi quasi all'unanimità la Legge sul CO2 in votazione il prossimo 13 di giugno, come anche la Legge Covid-19, contro la quale è stato lanciato il referendum. Respinta invece la legge sulle misure di polizia rafforzate per far fronte al terrorismo, testo in consultazione lo stesso giorno.
Prima del voto, la consigliera nazionale di Ginevra Delphine Klopfenstein (GE) ha illustrato brevemente la legge sul CO2, contro la quale è stato lanciato il referendum, sottolineando come la normativa goda di un ampio consenso tra i partiti, come anche tra gli ambienti economici e quelli sensibili ai temi ambientali.
Contro la Legge federale sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra sono stati lanciati due referendum, per ragioni diametralmente opposte. Un comitato economico apartitico ritiene che porterà solo più burocrazia, tasse e divieti. Un altro, composto da settori ambientalisti scontenti, la ritiene invece troppo timida per lottare efficacemente contro il riscaldamento climatico.
Per quanto attiene alla legge sulle misure di polizia per far fronte al terrorismo, il 96% l'ha respinta, contro il 2% di favorevoli e il 2% di astenuti. Prima del voto, il consigliere agli Stati Mathias Zopfi (GL) ha criticato un progetto che prevede provvedimenti per gli adolescenti a partire dai 12 anni e gli arresti domiciliari a partire da 15 anni. Sia l'ONU che diversi esperti di diritto svizzeri hanno criticato la legge proprio a causa di queste misure, giudicate eccessive.
I delegati hanno però approvato la Legge Covid-19, appena modificata dal parlamento, contro la quale è stato lanciato il referendum. I favorevoli l'hanno spuntata col 95% dei suffragi. Vi è stato anche chi ha chiesto la libertà di voto, soprattutto perché contrario agli aiuti concessi ai vettori aerei in difficoltà a causa della pandemia.
Ma la stragrande maggioranza ha preferito seguire le raccomandazioni della consigliera nazionale vodese Sophie Michaud Gigon, secondo la quale la legge è importante per contrastare le conseguenze economiche e sociali della crisi. In parlamento, i Verdi si sono impegnati al massimo per migliorare la legge affinché nessuno venga lasciato indietro. La deputata ha rassicurato anche che la norma in votazione non prevede alcun obbligo di vaccinazione.
Per quanto attiene agli altri due oggetti in votazione, le iniziative popolari contro i pesticidi e per un'acqua pulita, i delegati si erano già detti favorevoli lo scorso 24 di ottobre.