Le tradizionali votazioni finali hanno concluso la sessione estiva delle Camere federali.
Tanti i dossier importanti trattati dal Nazionale e dagli Stati: ecco qui un riassunto delle tre settimane di lavori sotto il Cupolone di Berna.
BERNA - È terminata oggi la sessione estiva delle Camere federali con le tradizionali votazioni finali. Il prossimo appuntamento col Parlamento è fissato per settembre, dal 12 al 30.
Sono diversi i dossier importanti portati a termine nel corso di queste tre settimane, ma altrettanto importanti quelli incominciati, come la revisione del diritto penale in materia sessuale o il controprogetto governativo volto a concedere più mezzi finanziari per alleviare l'onere dei premi di cassa malattia.
Tra gli argomenti di stretta attualità si segnala la sessione straordinaria chiesta dall'UDC per far fronte al sensibile aumento del prezzo dei carburanti: gli interventi proposti, invero senza sorprese, sono stati tutti bocciati.
Né il Nazionale, né gli Stati, né (tanto meno) il Consiglio federale intendono tagliare, per il momento, le tasse che gravano sulla benzina: l'inflazione non è così elevata da richiedere un intervento del genere, come in Francia o Italia, tanto più che la Banca nazionale svizzera è intervenuta massicciamente per scongiurare che i prezzi aumentino ulteriormente.
Distaccati e salari minimi
Ma prima di enumerare i temi portati a termine, questa sessione va ricordata in particolare per la bocciatura definitiva del progetto di legge, basato su una mozione dell'ex "senatore" Fabio Abate (PLR/TI), che avrebbe voluto sottoporre anche i distaccati ai salari minimi cantonali, laddove in vigore, come nel Ticino.
Il progetto intendeva creare sicurezza giuridica, dal momento che la legge federale specifica non dice nulla al proposito, essendo i salari minimi di competenza cantonale. Il contrasto al dumping sociale e salariale, che un po' tutti i partiti dicono di voler combattere, si sta rivelando un guscio vuoto.
Tra l'altro, sempre rimanendo nel tema, gli Stati hanno adottato una mozione - che dovrà ancora passare al Nazionale - che intende concedere ai contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale la preminenza sulle disposizioni cantonali, specie in materia di salari minimi.
Hotel più libertà sui prezzi
Tra i dossier portati a termine figura senz'altro la modifica della legge sulla concorrenza sleale: in concreto, in futuro gli hotel attivi in Svizzera saranno liberi di proporre tariffe inferiori alle piattaforme internet come Expedia o Booking.
Inoltre, il Parlamento ha inserito nella legge il divieto delle clausole di parità tariffaria nei contratti tra piattaforme di prenotazione online e aziende alberghiere: tale condizione è stata estesa alle clausole di parità di disponibilità e di parità di condizioni. Tuttavia, chi non rispetterà tali disposizioni non incorrerà in sanzioni penali.
Con questa revisione, la Camere hanno voluto rafforzare la competitività delle strutture ricettive elvetiche. Con la loro posizione dominante sul mercato, le grandi piattaforme internazionali di prenotazione possono infatti imporre le proprie condizioni alle piccole e medie strutture.
Vitalizi, basta tassazione forfettaria
A livello di politica sociale, il Parlamento ha anche deciso che in futuro, l'imposizione delle rendite vitalizie - come quelle derivanti dal pilastro 3b - sarà più flessibile; ciò significa la fine della tassazione forfettaria del 40%, considerata troppo elevata e non più in linea con i tassi di interesse attuali.
Tale cambiamento di sistema avrà ripercussioni finanziarie. Secondo una stima molto approssimativa, nel 2019 il cambiamento di sistema avrebbe causato una diminuzione delle entrate pari a 45 milioni di franchi, di cui 10 milioni a carico della Confederazione e il rimanente dei Cantoni.
Premi malattia, promessi 2,2 miliardi
Fra gli argomenti che faranno ancora discutere figura senz'altro il controprogetto indiretto del Consiglio nazionale all'iniziativa del PS che chiede di porre un tetto massimo (10% del reddito disponibile) ai premi malattia, basato su un disegno di legge governativo, con cui s'intende alleviare ulteriormente l'aggravio causato dai premi malattia, che nel 2023 dovrebbero salire del 5-10% dopo alcuni anni di incrementi moderati, sebbene continui.
Il controprogetto all'iniziativa del PS, giudicata troppo cara, prevede che Cantoni e Confederazione passino alla cassa sborsando 2,2 miliardi di franchi supplementari.
Che il tema sia scottante lo si capisce anche dal secondo controprogetto all'iniziativa popolare - anche questa da respingere per governo e parlamento - dell'Alleanza del Centro "Per un freno ai costi". Il testo vuole fare in modo che le spese evolvano in modo corrispondente all'economia nazionale e ai salari medi, e che i premi rimangano finanziariamente sostenibili.
Il controprogetto contiene degli obiettivi a livello di costi e qualità. Gli attori responsabili della politica sanitaria saranno poi chiamati ad adottare le misure correttive in caso di superamento dell'obiettivo di costo.
Sempre in tema di premi, il Parlamento ha accolto un'iniziativa parlamentare di Philippe Nantermod (PLR/VS) - ancora da trattare agli Stati - che obbliga le casse malattia che hanno accumulato più del 150% delle riserve richieste a ridistribuire l'anno successivo agli assicurati l'importo in eccesso sotto forma di acconto sui premi.
Reati sessuali, meno tolleranza
Un altro dossier che ha fatto molto discutere riguarda i reati a sfondo sessuale e le modifiche apportate al Codice penale. Con la revisione legislativa trattata e approvata dal Consiglio degli Stati dovrebbe essere possibile, in futuro, punire per violenza carnale anche chi, per commettere il reato, non esercita coazione sulla vittima usando violenza, minacce o pressioni psicologiche (principio "No significa no").
Il campo rosso-verde si è battuto invece per la formulazione "Sì significa sì", asserendo che la soluzione del veto non terrebbe conto di quel particolare stato in cui può trovarsi una donna in frangenti delicati in compagnia di una persona dell'altro sesso, ossia pietrificata a causa della paura che le impedisce di parlare, incapace insomma di opporsi a un atto sessuale non voluto.
Tra gli elementi da ritenere figura senz'altro un aspetto importante del progetto, ossia la punibilità del "revenge porn". Il plenum non ha però accolto l'idea di un articolo penale ad hoc per contrastare la pedocriminalità sul web (grooming).
Sempre rimanendo in tema, il Parlamento ha anche adottato una mozione che chiede al governo di promuovere una campagna di sensibilizzazione contro ogni tipo di violenza domestica.
Più mezzi per l'esercito
Non meno importante dei temi testé evocati, e di bruciante attualità alla luce della guerra in Ucraina e degli sconvolgimenti geopolitici in Europa, le Camere hanno deciso di concedere più mezzi all'esercito a partire dal 2023, in modo da raggiungere almeno l'1% del PIL al più tardi nel 2030, corrispondente a un budget per la truppa di circa 7 miliardi di franchi (dai 5,5 attuali).
In seguito, il Consiglio degli Stati ha deciso di concedere - nell'ambito del programma di armamento 2022 - un credito di 8 miliardi di franchi per l'acquisto dei nuovi aerei da combattimento, gli F-35A, prima di un'eventuale votazione popolare sostenuta dalla sinistra su questa operazione, e per un sistema di difesa missilistica (Patriot).