Cerca e trova immobili

BERNARinnovabili, ancora divergenze tra le due Camere

19.09.23 - 15:11
Il Consiglio degli Stati ha in particolare ribadito di non voler obblighi concernente l'installazione di pannelli solari sopra i posteggi
deposit
Fonte ats
Rinnovabili, ancora divergenze tra le due Camere
Il Consiglio degli Stati ha in particolare ribadito di non voler obblighi concernente l'installazione di pannelli solari sopra i posteggi

BERNA - Rimangono delle divergenze tra le due Camere in merito alla nuova Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili dopo il terzo passaggio del dossier al Consiglio degli Stati. Quest'ultimo ha in particolare ribadito di non voler obblighi concernente l'installazione di pannelli solari sopra i posteggi.

Il Consiglio nazionale ha per due volte tentato di inserire nella legge l'obbligo, a partire dal 2030, di coprire con tetti dotati di impianti solari i parcheggi. In prima lettura aveva proposto che tale vincolo sia valevole per i posteggi all'aperto permanenti con una superficie superiore a 250 m2 e quelli già esistenti di almeno 500 m2.

In seconda lettura la Camera del popolo si era mostrata meno restrittiva, portando tali limiti a rispettivamente 500 m2 e 1000 m2. Invano: oggi, come detto, i "senatori" hanno nuovamente detto di "no".

Nelle sedute precedenti, le due Camere avevano invece trovato un accordo in merito a uno dei punti più controversi del dossier, ovvero l'obbligo di installare pannelli solari sui tetti o le facciate.

Inizialmente il Nazionale voleva un obbligo generale (ossia tutti i nuovi edifici che si prestano e quelli che subiscono ristrutturazioni importanti), vista l'opposizione degli Stati ha però deciso di limitare tale vincolo agli immobili nuovi che hanno una superficie al suolo superiore a 300 metri quadrati (così come prevedono del resto le disposizioni urgenti - e quindi temporanee - in vigore dallo scorso anno).

Per quanto riguarda i deflussi minimi, altro argomento spinoso del dossier, oggi gli Stati, con 30 voti a 14, si sono allineati al Nazionale decidendo che l'allentamento delle prescrizioni in materia di deflusso residuale per le centrali idroelettriche vale sarà possibile solo in caso di penuria. Daniel Fässler (Centro/AI) ha invano proposto di mantenere la soluzione precedente che considerava anche il raggiungimento degli obiettivi di produzione e importazione.

Dobbiamo assicurarci che l'approvvigionamento energetico possa essere garantito, ha affermato Fässler. Bisogna dare più flessibilità al Consiglio federale, ha aggiunto Ruedi Noser (PLR/ZH). "Se allentiamo i requisiti per raggiungere gli obiettivi, non si potrà fare di più in caso di penuria", ha replicato Jakob Stark (UDC/TG). Da parte sua, il consigliere federale Albert Rösti ha messo in guarda dal rischio di referendum.

In tema di efficienza energetica, il Parlamento è del parere che l'amministrazione federale dovrà dare l'esempio, riducendo i propri consumi del 53% rispetto al 2000 entro il 2040. Contrariamente al Nazionale, i "senatori" non hanno voluto estendere questo obbligo ai cantoni. Non bisogna invadere le sfere di loro competenza, ha sostenuto Beat Rieder (Centro/VS) a nome della commissione.

Il progetto torna al Consiglio nazionale. Qualora non dovesse allinearsi completamente alla versione uscita oggi dagli Stati, sarà necessario ricorrere a una conferenza di conciliazione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Ulk 1 anno fa su tio
No, almeno un albero solare per fare ombra
NOTIZIE PIÙ LETTE