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SVIZZERAIl nostro Nutri-Score preoccupa (anche) l'Italia

21.11.23 - 16:24
Prodotti Made in Italy bocciati dal sistema di etichettatura usato in Svizzera: l'ambasciatore italiano ne ha parlato con Parmelin.
IMAGO / Panthermedia
Fonte ats
Il nostro Nutri-Score preoccupa (anche) l'Italia
Prodotti Made in Italy bocciati dal sistema di etichettatura usato in Svizzera: l'ambasciatore italiano ne ha parlato con Parmelin.

BERNA - L’industria agroalimentare italiana e i produttori di alimenti tipici della dieta mediterranea sono seriamente preoccupati dalla legislazione in materia di etichettatura nutrizionale e la diffusione in Svizzera del Nutri-Score.

È quanto si legge in un comunicato dell'ambasciata d'Italia a Berna, trasmesso dopo un incontro odierno tra l’ambasciatore di Roma accreditato a Berna, Gian Lorenzo Cornado, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca.

Durante il colloquio, Cornado e Parmelin hanno parlato delle relazioni economico-commerciali tra i due Paesi e della Presidenza italiana del G7 che avrà inizio a inizio gennaio 2024. La Confederazione, ricorda la nota, è un partner strategico per l’Italia, con un interscambio «pari a 1 miliardo di euro a settimana e la presenza in Svizzera di più di 1'000 aziende italiane che impiegano 22'000 lavoratori con un introito annuale di circa 15 miliardi».

Il problema del Nutri-Score era già stato affrontato il 17 di ottobre scorso, quando Cornado ha presentato le credenziali al presidente della Confederazione, Alain Berset. Oltre all'etichettatura, si era parlato anche di cooperazione transfrontaliera, vie di comunicazione attraverso le Alpi e del contributo dell'Italia al dialogo tra l'Unione Europea e la Svizzera.

Introdotto in Svizzera su base volontaria e sostenuto dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria dal 2019, il Nutri-Score offre, tramite punteggi che vanno da A a E, una valutazione semplificata della qualità nutrizionale di un prodotto e consente un rapido confronto. Diverse grandi aziende e distributori in Svizzera - Nestlé o Lidl per esempio - lo adoperano già.

Questo sistema di classificazione ha però sollevato diverse obiezioni e critiche, di cui si è fatto portavoce anche il parlamento. Il 6 giugno scorso, per esempio, il Consiglio degli Stati ha adottato una mozione con 33 voti a 8 con cui s'intendono evitare gli effetti negativi del Nutri-Score. A detta della maggioranza, il Nutri-Score è semplicistico poiché non tiene sufficientemente conto del grado di lavorazione dei prodotti, della presenza di additivi, del concetto di sostenibilità, del metodo di produzione e dell'origine.

Capita che prodotti altamente trasformati, contenenti grandi quantità di ingredienti sostitutivi e additivi, ricevano talvolta una valutazione migliore rispetto ai prodotti naturali. Insomma, il Nutri-Score penalizzerebbe molti prodotti naturali (anche) svizzeri, come il formaggio, che contiene molti grassi.
 
 

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COMMENTI
 

Dragon76 11 mesi fa su tio
Yuka funziona meglio, Nutriscore non é fatto bene, è vero, provate Yuka

Luigi Bianchi 11 mesi fa su tio
tra una scatola di tonno e l'altra c'era una lettera di differenza. la differenza erano 10kalorie su 100g.... la dice tutta. non è meglio imparare lascia sull'alimentazione invece di mettere lettere colorate sui prodotti?

Honghy 11 mesi fa su tio
Tanto dopo una settimana non lo guarda più nessuno come le avvertenze sui pacchetti delle sigarette

TIA84 11 mesi fa su tio
Beh, Nutri-score e già il nome identifica che si tratta di una classifica del potere nutriente di un alimento, quindi non c'entra nulla la provenienza o il grado di lavorazione.. piuttosto accanto al nutri-score evidenziare anche l'energia e l'acqua necessarie a produrre quel alimento
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